Didattica

Il caso Stradivari e il suono perfetto del violino

Cosa ha lo Stradivari di così irripetibile nel suono da valere milioni di euro? E cosa rende il suo suono preferibile a quello di un altro? E ha davvero un suono speciale? Per rispondere a queste domande, una squadra multidisciplinare coordinata dal Cnr ha coinvolto 70 liutai in un esperimento di ascolto per valutare le qualità sonore di quattro violini, tra i quali uno Stradivari. 

E in effetti, secondo i risultati, pubblicati su The Journal of the Acoustical Society of America, a rendere nello Stradivari il suono preferito pare sia un particolare equilibrio nelle proprietà del timbro dello strumento. Tuttavia, diverse ricerche hanno pure mostrato come violinisti esperti, se bendati, sembrino preferire allo Stradivari dei violini moderni: un paradosso? 

Per capirlo meglio i ricercatori  hanno invitato 70 liutai cremonesi ad analizzare e valutare comparativamente il timbro sonoro di quattro violini – due moderni, uno di fabbrica e uno Stradivari – rispetto al suono di un violino Stradivari di riferimento. 

Basandosi solamente sull’ascolto di cinque note gli ascoltatori hanno mostrato una spiccata preferenza per un violino in particolare, in questo caso lo Stradivari.

I ricercatori hanno poi individuato una sorta di ‘firma’ che distingue il suono del violino preferito da quelli considerati meno piacevoli, riuscendo così a descrivere il suono preferito come quello che ha un particolare bilanciamento di ‘apertura’, ‘chiarezza’ e ‘nasalità’.


E’ stato usato per l’esperimento uno stimolo sonoro molto semplice, la scala musicale, in modo che i giudizi fossero guidati solo dal timbro del violino e non da altri fattori come la ‘simpatia/antipatia’ per un particolare brano suonato. 

“I risultati suggeriscono -precisano gli esperti- che non tutti gli strumenti sono creati uguali, indipendentemente dal fatto che siano stati costruiti da Stradivari, ma piuttosto che nel timbro di uno strumento è possibile trovare qualità che lo rendono più apprezzato dagli ascoltatori. La partecipazione numerosa e attenta di maestri liutai e studenti della Scuola Internazionale di Liuteria ci ha permesso di ottenere dati molto affidabili”.

Pasquale Almirante

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