Il 18 gennaio 2024 è una data nera nella storia dei Direttori SGA. Una data che segna inesorabilmente lo svilimento e la retrocessione della categoria perpetrato proprio nel momento in cui si sarebbe dovuto provvedere, viceversa, alla sua valorizzazione. Un danno professionale e morale incalcolabile.
I direttori oggi in servizio nelle scuole italiane sono professionisti di grande pregio, muniti di competenze poliedriche di tipo giuridico – amministrativo – contabile- economico finanziario e molto altro ancora.
Lo Stato ha chiesto loro di mettere al servizio della scuola professionalità, impegno e capacità, quasi a costo zero.
Ha preteso che rinunciassero all’esercizio della libera professione di avvocato o commercialista, per poi impedire loro di fare carriera nell’ambito dell’amministrazione, relegandoli a un ruolo subalterno, non dirigenziale, ricco di responsabilità e povero di gratificazioni.
Un ruolo che non prevede, anzi nega, avanzamenti di carriera, in spregio assoluto della normativa.
Ebbene proprio questa mortificazione, questo livellamento verso il basso sta determinando una allarmante emorragia di professionisti, che schiacciati nell’appiattimento e nel sostanziale divieto di progressione verticale, stanno decidendo, sempre più numerosi, di abbandonare la scuola, per mettere a frutto altrove le proprie potenzialità.
Un danno incalcolabile per l’amministrazione di cui non si è voluto tenere conto, per favorire una visione miope, ottusa, non lungimirante, oltre che ideologicamente e moralmente sbagliata della scuola.
È questo l’interesse pubblico perseguito?
Favorire l’abbandono da parte dei meritevoli? L’eliminazione dei titoli di studio di accesso ha avuto un perché? Davvero sfugge quale fosse l’interesse sotteso a questa aberrante operazione chirurgica di smantellamento del profilo.
Certo è che qualcuno dovrà fare i conti con le proprie responsabilità.
AIDA non è rimasta indifferente, non è rimasta sorda alle richieste dei direttori né ha indorato loro la pillola, facendo leva sui termini vuoti di significato e su una pseudo valorizzazione economica che pure è mancata.
Aida scuole sta mettendo il cuore in questa battaglia che intende continuare a combattere al fianco dei DSGA.
È per questo motivo che ha promosso l’impugnazione del CCNL 19/21, sottoscritto il 18 gennaio 2024.
Lo scorso 27 settembre i primi ricorsi sono stati depositati in 5 tribunali, alcuni dei quali hanno già fissato la data di prima udienza.
Riponiamo molta fiducia in questa iniziativa che non deve essere intesa come un’azione d’urto, come uno scontro, ma come una auspicabile, positiva occasione di confronto in un luogo deputato al rispetto della giustizia. È da lì che potrà e dovrà ripartire il dialogo per garantire la cura e la tutela degli interessi dei lavoratori troppo spesso dimenticati: i direttori amministrativi.
D’altro canto la valorizzazione del personale non può passare dalla decapitazione del vertice.
AIDA c’è!
Maria Grazia Spina, presidente AIDA SCUOLE
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