Contratti

Il CCNL scuola 2022-2024 è ormai vicino alla sua scadenza, oltretutto le risorse per docenti e Ata sono una vera e propria mancia

La verità sul rinnovo del CCNL scuola 2022-2024 sembra ormai essere sotto gli occhi di tutti e anche i sindacati sembra lo abbiano capito. Nel giugno 2024 alcune dichiarazioni sindacali andavano nella direzione di una possibile accelerazione della contrattazione e di importanti sorprese per le tasche di docenti e personale Ata. Siamo arrivati alla seconda settimana di ottobre e le cose sembrano non andare nel verso giusto, il CCNL scuola 2022-2024 arriverà, forse, non prima della sua reale scadenza. In buona sostanza, se tutto andrà per il meglio, il rinnovo del contratto avrà un ritardo, rispetto l’inflazione e il potere d’acquisto, di almeno tre anni.

Ecco gli aumenti rispetto l’attuale stipendio

C’è chi sostiene che l’aumento stipendiale che si otterrà sarà al lordo di 160 euro medi mensili, c’è chi invece dà una cifrà completamente diversa. Se si tiene conto che a partire dal gennaio 2024 e per tutto il 2024 c’è stato un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, corrispondente a 6,7 volte il suo valore annuale, come disposto dal DL n.145/2023, è necessario sottolineare che questo incremento è stato un anticipo delle spettanze del CCNL scuola 2022-2024.

In buona sostanza le 80 euro lorde mensili di vacanza contrattuale che attualmente sono già nei cedolini di docenti e personale Ata, verranno solo confermate in fase di intesa sull’ipotesi del CCNL scuola 2022-2024. L’aumento reale previsto, rispetto l’ultimo stipendio è quindi solo di altri 80 euro lordi in attesa, dell’aprile 2025, periodo in cui si entrerà nuovamente in vacanza contrattuale per il CCNL scuola 2025-2027.

Quindi l’aumento reale non sarà di 160 euro lordi mensili medi, ma la vera percezione sarà di un aumento di 80 euro lordi ovvero circa 50 euro netti.

Stipendi europei sono molto lontani

Negli ultimi anni, gli stipendi degli insegnanti in Europa hanno mostrato significative differenze tra Paese e Paese. Dati raccolti dal 2015 al 2023 evidenziano che la Germania ha costantemente offerto i compensi più elevati, con una retribuzione annua media di circa 47.250 euro nel 2019, seguita dalla media OCSE di 42.300 euro. Francia e Spagna presentano stipendi inferiori, ma stabili: in Francia, la retribuzione media per il 2019 si attesta sui 37.080 euro, mentre in Spagna è leggermente più bassa, a 33.030 euro.

L’Italia, tuttavia, rimane fanalino di coda tra le nazioni considerate, con un salario medio degli insegnanti fermo a 31.950 euro nel 2019, mostrando una stagnazione rispetto agli altri Paesi europei e una parabola discendente fino al 2023 con uno stipendio medio di 31.320 euro. Questa differenza retributiva è particolarmente evidente se confrontata con il trend tedesco, che ha visto un costante aumento degli stipendi nel corso degli anni.

Lucio Ficara

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