Ormai ci siamo: nel corso del Consiglio dei Ministri di domani 12 marzo Matteo Renzi intende varare una serie di provvedimenti sulla scuola volti a restituire dignità al ruolo degli insegnanti.
Le indiscrezioni giornalistiche parlano di “interventi sulla dispersione scolastica, addestramento degli insegnati sugli strumenti digitali, un riconoscimento diverso per i docenti, stipendio e dignità”.
Se questo sarà confermato, per quanto riguarda la questione degli stipendi dei docenti, del riconoscimento diverso tra docenti e docenti, vorrà dire che sarà almeno chiaro un punto: si intende percorrere ancora la strada legislativa piuttosto che quella dei patti contrattuali sottoscritti con i sindacati.
Argomenti come il riconoscimento economico degli insegnanti, le norme che regolano le attività funzionali all’insegnamento, gli orari di servizio, dovrebbero riguardare l’area dei contratti di lavoro e dovrebbero essere concordati con le rappresentanze sindacali. Invece sembra che il Governo abbia tutt’altra idea e può darsi che già domani se ne possa avere una prova.
D’altronde, durante la trasmissione di Fazio “Che tempo che fa”, Matteo Renzi ha lanciato un duro attacco al mondo sindacale affermando: “Avremo i sindacati contro? Ce ne faremo una ragione. Cosa c’è da fare lo sappiamo perfettamente da soli pensando alle famiglie e alle imprese. Vogliamo dare un scossone molto forte al sistema Paese”.
Ma perché i sindacati dovrebbero essere contro i provvedimenti di Renzi sulla scuola, se questi vanno nella direzione di aumentare gli stipendi del personale scolastico, restituire dignità al corpo insegnante, fare una dura lotta alla dispersione scolastica? Forse che dietro i provvedimenti di Renzi si cela un grande bluff che potrebbe scatenare l’ira dei sindacati?
E poi ci sono le strane dichiarazioni del sottosegretario all’istruzione Roberto Reggi rilasciate a “Repubblica” e poi smentite dallo stesso Reggi, ci lasciano disorientati ma anche curiosi di conoscere la verità sui provvedimenti sulla scuola ai quali Renzi sta pensando.
di approvare domani in Consiglio dei Ministri. Domani il re potrebbe essere nudo e così noi saremo in grado di capire meglio la situazione.
Una cosa è certa domani Renzi si gioca la faccia e anche il rapporto con i sindacati, che sono già, a sentire le loro dichiarazioni, compatti e sul piede di guerra.
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