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Il centro Elis di Roma: quando la periferia è anche rinascita

La periferia non sempre intesa come luogo di degrado e rinunce, ma anche di riscatto e di possibile investimento per il futuro. La testimonianza giunge da uno dei quartieri più difficili della capitale, Casal Bruciato: qui da oltre 40 anni opera la Scuola di formazione professionale “Elis” – acronimo di Educazione Lavoro Istruzione Sport – inaugurato nel novembre del 1965 da papa Paolo VI alla presenza del fondatore dell’Opus Dei, San Josemaría Escrivá.
Nei decenni il centro Elis ha favorito la rinascita, prima umana che professionale, di tantissimi ragazzi di periferia, romani o extracomunitari, che con problemi sociali e familiari sono stati “salvati” dall’impegno di chi gli insegna un mestiere e ha una visione della vita incline al recupero. Per loro si sono aperte le strade verso i mestieri e le professionalità più disparate. 
Le esperienze più significative di questo percorso sono state raccolte in un libro che verrà presentato sabato 24 maggio, alle 11, presso la Bottega di oreficeria di Fausto Maria Franchi, in via del Clementino a Roma: il libro, intitolato “I ragazzi di via Sandri”, è stato scritto da Pierluigi Bartolomei, direttore dell’istituto di Formazione Professionale Elis.
Il titolo si riferisce a via Sandro Sandri, quella dove dal 1965 è collocata la scuola di formazione professionale: racconta i volti e le storie di quell’“isola anomala” che oggi ospita circa 500 ragazzi. Lo stesso autore spiega di essersi eretto a “
voce narrante di una passione educativa che sa essere all’altezza di ogni storia, sempre appassionata e talvolta persino un po’ complice“. Nel particolare testo si parla, infatti, di storie memorabili e di grandi sfide spesso vinte. 
Nel centro – continua Bartolomei – entrano ragazzi, a volte carichi di problemi, che poi imparano a essere ordinati, pieni di rispetto per sé stessi, per i muri della loro scuola, per gli strumenti del loro lavoro, per gli insegnanti; fanno gli orefici, gli elettricisti, usano i computer, aggiustano sofisticati treni, orologi impossibili. Escono che sono uomini responsabili, futuri professionisti, bravi padri di famiglia. Persone migliori”.

Alessandro Giuliani

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