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Il cinema entra in classe. L’istituto Santarella-De Lilla di Bari vince il concorso “Visioni fuori luogo” bandito dal Ministero della Cultura

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La bella notizia ce la dà la testata giornalistica online Bari Today.  Bella perché riferisce di una tra le tante buone pratiche che le scuole italiane sono in grado di sviluppare e socializzare: gli alunni dell’indirizzo “Audiovisivo e Spettacolo” dell’Istituto Professionale Santarella – De Lilla di Bari hanno vinto il concorso nazionale “Visioni Fuori-Luogo – Cinema per la Scuola”, bandito dal Ministero della Cultura. Il prodotto premiato è di tutto rispetto, una miniserie in cinque puntate che affronterà temi importanti quali la cura dell’ambiente, l’integrazione sociale e la lotta al bullismo. Racconterà anche, attraverso il linguaggio del cinema, le periferie urbane, quei luoghi sconosciuti ai più, fuori dai circuiti turistici, spesso dimenticati o poco conosciuti della città. Ecco perché la maggior parte delle riprese avrà luogo nei famosi ipogei di Bari: abitazioni, chiese o luoghi di lavoro sotterranei scavati dall’uomo, generalmente in epoca medievale, tipici dell’area mediterranea.

Il titolo, Postquam, è già stato scelto e il progetto ufficialmente presentato a scuola. Guidati dalla docente di Tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali, gli alunni si sono trasformati in registi, attori, sceneggiatori, scenografi, tecnici del suono. Insomma, hanno rivestito tutti i ruoli necessari per la produzione di una serie televisiva. Con la collaborazione di quattro scuole secondarie di primo grado, i ragazzi hanno immaginato un universo distopico, un mondo da day after, in cui un gruppo di ragazzi sopravvissuti a una catastrofe nucleare trova rifugio in un luogo di periferia e da lì riparte, in un mondo tutto da ricostruire”.

Il cinema, come del resto anche il teatro e – più in generale – tutte le arti, hanno il potere di scatenare la creatività dei ragazzi, di motivarli, spingendoli ad assumere responsabilità e impegni a lungo termine. Opportunamente inseriti in un più ampio percorso didattico, progetti come questo possono trasformarsi in un potente antidoto contro la dispersione scolastica e altre forme di disagio giovanile.