Il Cipe sblocca 100 mln per nuove scuole: saranno centri civici cittadini

Come preannunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, il Governo Monti dimostra particolare attenzione verso la sicurezza scolastica: il 20 gennaio il Cipe ha infatti sbloccato 556 milioni di euro per l’edilizia degli istituti destinati all’istruzione pubblica. La somma prevede il trasferimento di 456 milioni per specifici interventi di messa in sicurezza delle scuole di tutto il territorio nazionale: due terzi, quindi oltre 300 milioni, andranno al Sud. Il Piano non è comunque una novità, ma era già stato definito (con le stesse modalità e i medesimi importi) nel Programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi, anche strutturali, negli edifici scolastici, e approvato in seno al tavolo tecnico istituito presso la Conferenza Stato-Regioni.
Da Palazzo Chigi viene specificato che “fino a 100 milioni serviranno per la costruzione di nuovi plessi. In questo caso – continua la nota – sarà possibile edificare strutture che siano all’avanguardia in termini di efficientamento e consumo energetico, e che possano assolvere, oltre alla funzione educativa, anche a quella di centri di aggregazione per i cittadini, in un’ottica della scuola come centro civico cittadino”.
Finisce l’era della scuole rivolte quindi esclusivamente agli alunni e agli studenti: l’intenzione è creare delle strutture polifunzionali, rivolte non solo alle attività extracurricolari ma anche alla cittadinanza. Si potrebbero così venire a costituire una serie di progetti e ambienti aperti ai residenti di tutte le età: dalle palestre per tutte le età, alle sale dei computer utilizzabili per corsi di alfabetizzazione, sino alle lezioni aperte. Certo, servirebbe anche affiancare delle risorse per la gestione (docenti, collaboratori scolastici e dove necessario personale esterno) e per il funzionamento (luce elettrica, riscaldamento, ecc.).
Il Cipe ha sbloccato, infine, anche delle quote considerevoli da destinare alle Università: le risorse complessive, in questo comparto, ammontano a 1,2 miliardi, come era stato previsto dal Piano messo a punto dal ministro per Affari regionali e la coesione territoriale del precedente governo. “I fondi – ha specificato Palazzo Chigi – saranno destinati a nuovi edifici per gli atenei, residenze per gli studenti e strutture per incubatori di imprese”.
Alessandro Giuliani

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