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Il Cnpi critica le scelte del Governo sulla scuola

Nella seduta del 17 novembre il Cnpi ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, proposto dal consigliere Mario Battistini, sull’attuale situazione della scuola, esprimendo “fermo dissenso e viva preoccupazione sulle scelte operate sul sistema di istruzione che, se confermate, comportano per entità e modalità degli interventi finanziari e di natura normativa, una destrutturazione del sistema scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta formativa”.
Pertanto, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione considera “necessaria una profonda revisione dei provvedimenti adottati, a partire da quanto previsto per la scuola primaria con l’introduzione dell’insegnante unico e l’orario di 24 ore settimanali”.
Ritenendo “indispensabile un approfondito confronto sul piano programmatico e sui vari regolamenti relativi ai diversi settori scolastici, con l’obiettivo prioritario di migliorare concretamente la qualità dell’offerta formativa”, il massimo organo collegiale nazionale della scuola rivendica, “sulla base delle specifiche competenze istituzionali”, il diritto-dovere ad un suo pieno coinvolgimento nei processi decisionali e “conferma il proprio impegno per un puntuale esame di tutti i provvedimenti in atto”.
Nella stessa seduta, il Cnpi ha espresso due pareri: uno (prot. n. 11906 del 17 novembre 2008) sulla “data della prima prova scritta degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e su ulteriori modifiche all’O.M. 67/2008 riguardanti la somministrazione della prova scritta nazionale per gli studenti iscritti nei Ctp (centri territoriali permanenti). A.s. 2008/2009”; l’altro parere, prot. n. 11905, sul “Progetto nazionale di sperimentazione (ex art. 11, D.P.R. 275/99) relativo all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione”.
Con riferimento a quest’ultimo, condivide le intenzioni ma “ravvisa comunque la necessità di meglio esplicitare, nel testo dell’articolato, gli elementi certi che dovranno caratterizzare il percorso sperimentale delle scuole che intendano aderirvi, al fine di ottenere quelle indicazioni utili a sostenere e a confermarne le scelte di fondo che hanno ispirato la stessa sperimentazione”.
Il Cnpi fa anche notare che “lo specifico monte-ore (settimanale o complessivo) così come previsto nel documento ‘Progetto di sperimentazione nazionale – Insegnamento di cittadinanza e Costituzione’, riduce notevolmente il tempo dedicato alle materie comprese nell’area storico-geografica o socio-economica della scuola secondaria con conseguenti ricadute, sul piano organizzativo e didattico per i docenti delle classi di concorso indicate nel progetto stesso (A019 – A037 – A043 – A050), tempi ed organizzazione del lavoro, peraltro, già messi in discussione dal Piano programmatico di interventi inviato alle Commissioni parlamentari per il prescritto parere”.
Per quanto riguarda la scuola primaria il Consiglio nazionale della pubblica istruzione rileva, “come la scelta di un tempo di insegnamento affidato – in un contesto che prevede più docenti – all’insegnante dell’area storico-geografica secondo una programmazione didattica trasversale pare contraddittorio e, comunque, difficilmente praticabile e gestibile a fronte della ‘nuova’ soluzione ordinamentale prevista dal comma 1 dell’art. 4 (maestro unico) della stessa legge che sostiene il percorso sperimentale (legge 169 del 30/10/2008)”.
Invece, “la scelta prospettata per la scuola dell’infanzia di considerare il ‘nuovo’ insegnamento compito di tutti gli insegnanti coinvolti nell’azione didattica, costituisce per il Cnpi elemento di forte riconoscimento e di valorizzazione delle scelte ordinamentali e di contenuto già in essere”.
Andrea Toscano

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