Il Miur si starebbero stringendo i tempi per mettere a punto una piattaforma di sostegno alle scuole e che dovrebbe servire come supporto alle lezioni di coding. In ogni classe gli alunni devono imparare a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico anche attraverso modalità ludiche (gamification).
Per “Coding” infine si intende, in informatica, la stesura di un programma, cioè di una di quelle sequenze di istruzioni che, eseguite da un calcolatore, danno vita alla maggior parte delle meraviglie digitali che usiamo quotidianamente.
Il punto di partenza, spiega Wired.it, è code.org, dietro al quale dovrebbero esserci alcuni marchi hi tech. Il lancio ufficiale a ottobre, nel corso della settimana europea del coding, dall’11 al 17 ottobre. In Estonia si fa già alle elementari già da un paio d’anni, in Gran Bretagna s’inizia fra due mesi.
Il punto sarebbe quello di insegnare ai ragazzi alcuni elementi per la programmazione: alla fine della scuola i ragazzi dovrebbero essere in grado, non di usare un computer ma di produrre piccoli programmi come videogiochi o brevi sequenze, sul modello di quanto avviene già in molte scuole straniere, soprattutto anglosassoni.
Per l’anno scolastico 2014/2015, l’obiettivo del Miur è quello di consentire che ogni studente acceda almeno ad una lezione online di coding/programmazione.
Detto che gli obiettivi per l’anno scolastico 2014/2015 dovrebbero essere almeno una lezione per ogni studente, la domanda che si pone wired.it è la seguente: gli insegnanti sono pronti per questo genere di compito? E poi: quali sono le loro competenze e in che misura sono cambiate in questi anni in cui hanno insegnato a usare Word e a confezionare presentazioni in Power Point?
Ci sarebbe dunque la necessità di una diffusione più pervasiva della cultura digitale tra gli educatori, visto che il modo migliore d’insegnare informatica è la trasversalità, l’aggiornamento dei curricula scolastici e la rivoluzione degli spazi fisici.
Secondo wired esisterebbero gruppi che si occupano anche di aggiornamento, come l’Associazione nazionale docenti di informatica, insieme a diverse esperienze tuttavia esterne al mondo della scuola, come Coderdojo e Codemotion Kids. A dimostrazione ancora una volta che le iniziative virtuose non sono la regola ma frutto dello sforzo di singoli, eroici professori.
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