Il coding diventerà argomento di studio in tutte le scuole italiane: lo prevede un emendamento alla legge di conversione del decreto 152 recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’emendamento è stato proposto da Valentina Aprea, capogruppo di Forza Italia in Commissione Cultura ed è stato approvato in Commissione Bilancio.
“Si tratta – dichiara Aprea – di una vera svolta verso il terzo millennio che garantirà, allorquando le disposizioni previste nel PNRR saranno attuate, grandi opportunità di crescita e di formazione per le nuove generazioni che frequenteranno la scuola italiana”.
“Già da quest’anno – aggiunge – la scuola italiana è frequentata da ‘centennials’, la generazione che non ha conosciuto il mondo senza internet e non si può ignorare oltre che gli alunni che frequentano il primo anno della scuola dell’infanzia concluderanno gli studi superiori nel 2037 e quelli che frequentano la prima classe della scuola primaria nel 2034, quando la società sarà dominata sempre più dall’utilizzo delle tecnologie per stili di vita e di lavoro che oggi ignoriamo”.
“Il coding, cioè la programmazione informatica – spiega la deputata di FI – è diventata negli ultimi anni una nuova ‘lingua’ che deve essere conosciuta per permettere di dialogare con il computer per assegnare allo stesso i compiti o comandi in modo semplice e consentire agli studenti, giocando a programmare, di imparare ad usare la logica, a risolvere i problemi e sviluppare il pensiero computazionale, in continuità e non in contrapposizione con le abilità tradizionali del leggere, scrivere e far di conto”.
L’emendamento prevede che già il prossimo anno scolastico il Ministero dovrà avviare un ampio piano di formazione rivolto a tutto il personale docente. Nel corso del triennio 2022/2025 le scuole sperimenteranno percorsi didattici in materia di coding in modo da consentire al Ministero di modificare al termine del 2024/25 le Indicazioni nazionali di tutti gli ordini di scuola.
E così, a partire dal 2025/26, il coding entrerà in tutte le classi, dall’infanzia fino ai licei, ai tecnici e ai professionali.
“Ma – ci dice Valentina Aprea – non voglio che si parli di questa novità come di una nuova materia; si tratta di un metodo di lavoro trasversale e quindi non ci sarà l’insegnante di Coding. Diciamo piuttosto che, prima o poi, tutti i docenti potranno utilizzarlo per gli apprendimenti degli studenti”
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