In relazione alla lettera da voi pubblicata Il “capolavoro”, gli orientatori e la fine della scuola in data 5 maggio 2024 inviamo la seguente nota.
Il compito della scuola, oggi più che mai, è valorizzare la personalità di ogni singolo alunno, creando, proponendo, educando alla conoscenza del sé. L’insegnante, stimola gli alunni ad apprendere, progettando situazioni organizzate di apprendimento che regalano l’opportunità alla “persona” che studia, di effettuare delle scelte motivate, sul come apprendere, dandole cosi l’opportunità di ampliare la conoscenza del proprio sé.
Il “capolavoro” rappresenta l’opportunità per gli alunni di riflettere sul proprio percorso di apprendimento, inteso non solo come esperienza scolastica ma come “essere umano” a 360°. Il “capolavoro” invita la “persona” ad un momento importante di crescita individuale che coinvolge l’esplorazione del proprio agire razionale. La scuola, sempre più deve operare sinergicamente e per il bene dello sviluppo umano!
Concludendo ricordiamo che la scuola si alimenta delle competenze della sua comunità, vive valorizzandole e socializzandole, offrendo ai suoi studenti un servizio di qualità dal punto di vista culturale e sociale. La scuola che Valorizza il lavoro e le competenze della sua comunità, è una scuola in grado di implementare la condivisione del sapere, come fattore comune, da cui partire per sperimentare e ricercare nuove competenze nella vita e nel lavoro del futuro.
Carolina Pellecchia, Angela Anelo, Paola Druda, Angela Crea e Sonia Danubio (Docenti tutor e orientatori del Di Vittorio Lattanzio-Roma)