In questi giorni in cui si sono aperte le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, come abbiamo ampiamente riportato, si è aperta una discussione a proposito dell’iscrizione a scuola di tutti quei bambini figli di irregolari, privi di un’abitazione stabile o di documenti, visto quanto è stato deciso dal Comune di Roma.
Come riporta La Repubblica, la giunta presieduta dal sindaco dem Roberto Gualtieri ha scelto di consentire l’iscrizione alla scuola dell’Infanzia anche a chi ha residenza fittizia, a chi è privo di codice fiscale e a chi è compreso nella categoria “soggetti meritevoli di tutela”.
Da Fratelli D’Italia, però, è arrivata una dura opposizione. Maria Cristina Masi, consigliere Fdi in Campidoglio, Laura Marsilio, capo dipartimento Scuola Fdi Roma, e Gianni Ottaviano, dirigente Federazione Fdi Roma, hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta. “Chiediamo al sindaco – hanno scritto i tre in una nota congiunta – se non ritiene che questa disposizione possa svantaggiare famiglie che fanno sacrifici notevoli per pagare un’abitazione, hanno regolare residenza anagrafica e rispettano le leggi”.
Gli esponenti del partito guidato dalla premier Giorgia Meloni credono che questo provvedimento non sia rispettoso di chi invece è a regola e rispetta le leggi. “Fermo restando la dovuta tutela che l’amministrazione deve a tutti i minori, senza distinzione di sorta, cosa che era già garantita da sempre dal criterio delle segnalazioni dei Servizi sociali, domandiamo in base a quale criterio ritiene di dover fornire servizi a chi rispetta le leggi e a chi le viola. Dal Campidoglio dovrebbero inoltre spiegare come intendono garantire la tutela della salute delle persone prive di codice fiscale. Su questo punto ci riserviamo di presentare un esposto alle autorità competenti per verificare i potenziali rischi per i bambini e le famiglie”, hanno continuato.
L’assessora capitolina alla scuola, Claudia Pratelli, ha risposto durissima a queste affermazioni, rivendicando lo stampo inclusivo che dovrebbe avere la scuola. “A che età secondo Fratelli d’Italia si comincia ad essere discriminabili? Per noi nessun bambino e nessuna bambina è illegale e con forza rivendichiamo l’idea di una scuola inclusiva, che colmi le distanze e abbatta le discriminazioni. Sarò felice di rispondere all’interrogazione non appena ci sarà trasmessa”.
Con il perdurare della guerra in Ucraina e con l’arrivo di minori non accompagnati sul territorio italiano, è diventato opportuno prevedere le modalità d’iscrizione dei suddetti minori nelle scuole italiane di ogni ordine e grado anche in assenza dei genitori o se la loro presenza sul territorio italiano non dovesse essere regolare. L’articolo 6, comma 2, del Testo Unico sull’immigrazione, infatti, specifica che la mancanza del permesso di soggiorno dei genitori, non preclude l’iscrizione dei minori a scuola.
La nota ministeriale n° 33071 del 30 novembre 2022 al punto 9.3 detta le disposizioni in merito alle iscrizioni degli alunni con cittadinanza non italiana precisando che gli stessi devono seguire le stesse procedure previste per tutti gli alunni/studenti con cittadinanza italiana.
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