L’assurda morte di Lorenzo Parelli durante l’ultimo giorno di stage in un’azienda della provincia di Udine diventa il simbolo del 1° maggio: il Concertone di Roma del 2023 è cominciato nel ricordo del giovane 18enne, nativo di Morsano di Strada, travolto 15 mesi fa da una putrella all’interno di un’azienda meccanica che produce bilance stradali.
Ambra Angiolini ha esordito citando l’articolo 4 della Costituzione Italiana e poi ha aggiunto: “Lorenzo muore nella prima sillaba della parola futuro, perché ad avere un lavoro non ci arriverà mai, morto durante l’orario scolastico e questo nemmeno la Costituzione poteva prevederlo. Paga con la vita, senza ancora essere stato pagato da nessuno”.
“Siamo su questo palco per consegnarvi qualcosa di importante: la Carta di Lorenzo, abbiatene cura”, ha concluso Ambra.
Subito dopo l’invito della presentatrice a sottoscrivere la Carta di Lorenzo, il pubblico ha risposto con un lungo applauso.
Sul palco della piazza romana di S. Giovanni c’erano anche mamma Maria Elena Dentesano e papà Dino Parelli.
“Grazie per l’accoglienza, non mi è facile parlarvi” ha detto un emozionato Dino Parelli davanti a migliaia di giovani e in diretta su Rai Tre.
“Non è mia abitudine essere davanti a tanti ragazzi – ha detto anche la madre di Lorenzo – Siamo qui per dedicare un pensiero a Lorenzo” che “l’anno scorso ha aperto un capitolo nuovo della nostra storia. La sicurezza non ha un colore e una bandiera, è di tutti, è una responsabilità collettiva di ognuno di noi”.
“Se Lorenzo fosse qui ci direbbe che la vita è la cosa più sacra che abbiamo e dobbiamo onorarla al meglio“, ha concluso riferendosi alla Carta di Lorenzo – una sorta di manifesto sui principi fondanti per imporre la cultura della sicurezza nei luoghi di formazione e di lavoro – voluta perché tragedie come quella di Lorenzo non si ripetano più.
Secondo l’Espresso, Lorenzo Parelli è stata la persona dell’anno, vittima di una scuola che ancora oggi forma in luoghi insicuri.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, qualche settimana dopo la morte del giovane, disse che non devono mai più accadere “tragedie come quella della morte del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto di scuola-lavoro”. Perché “dignità è azzerare le morti sul lavoro che feriscono la società. La sicurezza del lavoro riguarda il valore che attribuiamo alla vita”, aveva detto il Capo dello Stato.
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