La storia si ripete: la battaglia legale appare inevitabile: sibila Anief che già affila le armi delle carte bollate. “Il concorso a cattedra rivolto al personale docente precario già abilitato si prospetta come il più confusionario della storia della scuola italiana”. La strada verso il tribunale si spiana da sè.
“Sono diversi i motivi che ci hanno indotto a produrre un giudizio negativo sui bandi del concorso, ormai pressoché pronto e da limare solo nei dettagli. In linea generale, preoccupa molto l’accorpamento di un terzo delle classi concorsuali, perchè costringerà i candidati a preparazioni last minute su diverse discipline universitarie. E su questo ambito, rimane tutto da risolvere il rebus sulle competenze dei commissari non abilitati in quelle discipline appena venutesi a creare. Anief dà poi per scontato, che questa selezione non porterà i docenti a esser vincitori in cattedra già dal prossimo 1° settembre: per le commissioni d’esame, infatti, sarà impossibile realizzare le prove scritte (due per gli insegnanti tecnico pratici), il colloquio e formare le graduatorie dei vincitori in appena 150 giorni. Rimangono, poi, immotivate le esclusioni dal concorso dei giovani laureati, dei precari con 36 mesi di servizio e del personale già di ruolo: è una scelta che presuppone la volontà di mantenere in vita la “supplentite”.
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Permangono, infine, scrive sempre Anief, le incognite sui criteri di individuazione dei posti. Sia quelli prescelti, sia quelli che verranno assegnati. Soprattutto, per quest’ultimi, dopo le modalità utilizzate per le fasi b) e c) del piano straordinario della Buona Scuola, attraverso un algoritmo ministeriale basato su un complicatissimo intreccio di fasi, fasce, precedenze e preferenze. Soprattutto, perché si andrà ad intrecciare con la messa a regime dell’organico potenziato e la mancata rilevazione sui posti al termine delle attività didattiche. Allo stesso modo, continua Anief, rimane in essere l’alta precarizzazione dei docenti. Dei tanti curricolari non abilitati, inseriti nelle graduatorie d’Istituto. Come di quelli di sostegno: quest’anno ne sono stati assunti oltre 40mila in deroga all’organico di diritto, costringendo decine di migliaia di alunni disabili a cambiare insegnante o vederselo assegnato in corso d’opera. E finchè quei posti non verranno assorbiti dall’organico di diritto, la situazione non si bloccherà”.
“Attendiamo le modalità di svolgimento- soffia sulla breve scintilla Anief- delle prove concorsuali prescelte”: già, attendiamo soprattutto di sapere quanti candidati si rivolgeranno agli studi legali che, come ormai capita da anni, sono i veri e unici vincitori di tutti i concorsi. Infatti non si capisce bene perché costoro dovrebbero stracciarsi le vesti per i molti spifferi che la legge lascia ai conteziosi, considerato che per ogni toppa rattoppata loro ci guadagnano… e come se ci guadagnano. Un bel lavoro di sartoria insomma, ma sulla pelle di migliaia di lavoratori i cui risparmi, se ci sono, andranno per vie traverse.
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