In risposta ai molti colleghi “furbetti” che propongono becere “sanatorie” al posto dell’espletamento del concorso ordinario, utilizzando furbescamente come scusa la mancanza di tempo per le immissioni in ruolo di Settembre 2021, quando il loro unico scopo è quello di arraffare il posto pubblico fisso (dopo essersi “buttati” a scuola magari dopo 10 anni in altri contesti lavorativi) senza una prova (nonostante l’esperienza di cui si reputano depositari assoluti) e quindi volendo vergognosamente privare i più giovani della possibilità di concorrere al ruolo (poi non ci si stupisca se gli stessi emigrano all’estero), si propone una soluzione che salva sia la meritocrazia che le tempistiche, consentendo l’immissione in ruolo dei vincitori già a Settembre 2021.
Istituire una prova scritta a risposta multipla sui contenuti disciplinari; essa è infatti l’unica tipologia di prova che permetterebbe una correzione rapida, oggettiva, senza bisogno di nomine di commissioni né di tempi di correzione, e che permetterebbe ai candidati di cimentarsi con le proprie discipline, evitando così l’iniqua prova preselettiva che rischierebbe di lasciar fuori i più preparati e di premiare soltanto i più rapidi ad imparare a memoria i quesiti della banca dati.
Superata la prova scritta, i candidati potranno entrare in un percorso annuale di formazione e tirocinio, durante il quale svolgeranno anche supplenza nella classe di concorso designata, con prove in itinere e prova orale finale con valore abilitante, a seguito della quale può avvenire l’effettiva immissione in ruolo.
Giovanni Martinelli
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