Gentile ministro o ministra (se preferisce), io sono preoccupata. Da insegnante, sono preoccupata. Preoccupata perché il concorso straordinario, che ha fissato per la prossima settimana, si farà.
A quanto pare, si farà. E deve farsi, ben inteso. Sono una convinta sostenitrice della selezione (anche dura) per gli insegnanti: prove preselettive, scritte, orali e anche un test psico-attitudinale che, mi creda, non guasterebbe affatto. Ma sono sicura che lei queste cose le sa già e non lo affermo con polemica, sia chiaro, ma con la sincera e chiara convinzione che chi, come lei e come me, ha superato dei concorsi selettivi e ha insegnato nella scuola queste cose le sa.
Il concorso deve farsi dunque. Ma non è questo il momento. E non per le centinaia di candidati in quarantena che non potranno, giocoforza (e menomale!) presentarsi. Non è questo il momento perché, a fronte delle centinaia di docenti in quarantena, ce ne saranno altrettanti che, seppur influenzati, seppur febbricitanti, seppur indisposti, non si sottoporranno a visita medica, non effettueranno un test sierologico e men che meno un tampone per non rischiare un isolamento e la conseguente perdita di un’occasione.
Non è questo il momento perché questi docenti, influenzati, febbricitanti, indisposti, si sposteranno, prenderanno dei mezzi e raggiungeranno la sede del concorso, svolgeranno l’esame e torneranno a casa e poi a scuola. Non è questo il momento perché se anche solo una minima percentuale di questi docenti avesse il covid sarebbe un disastro.
Non è neanche più il momento di andare per locali, non è neanche più il momento di riunirsi in famiglia, non vedo in tutta onestà come possa invece essere il momento di un concorso, a queste condizioni, con queste modalità. È davvero il caso di farci noi vettori di un possibile contagio, quando proprio lei ha in più occasioni ribadito che la scuola è un luogo sicuro?
Da insegnante (e insegnante di ruolo, senza dunque interessi personali) sono preoccupata per i nostri alunni. Permetta agli insegnanti di continuare ad essere responsabili anche per loro.
Il concorso si farà, deve farsi. Ma quando sarà il momento.
Eleonora Salomone
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