Per concorso STEM, riservato a determinate classi di concorso, il MI ha pubblicato le date delle prove in sole 2 settimane, mentre i laureati in Scienze della Formazione Primaria, tagliati fuori, per la quasi totalità, dal concorso straordinario 2018, aspettano un concorso ordinario da anni.
Selezionati in entrata, essendo il corso di laurea ad accesso programmato, sono gli unici con percorso accademico abilitante in itinere all’insegnamento nelle scuole infanzia e primaria e, dopo aver svolto 600 ore di tirocinio nelle scuole, frequentato obbligatoriamente 30 laboratori di metodologie e didattiche attive nelle diverse discipline, aver sostenuto 36 esami e il livello B2 di Inglese presso il Centro Linguistico di Ateneo, sembrano essere anche gli unici a essere ignorati dal Governo, probabilmente per quella malsana concezione che la ragione sia sempre dalla parte di chi urla più forte.
In Italia, il precariato scolastico è una piaga non solo perché lede il futuro professionale e le aspettative di vita di migliaia di persone, ma perché ai diversi governi, che si sono susseguiti, conviene non stabilizzare, conviene fare compilare la domanda NASPI, dare l’elemosina a gente che ha studiato, che ha investito migliaia di euro in formazione, che lavorerà ininterrottamente da settembre a giugno per reggere e sorreggere il sistema scolastico.
Non solo si adottano due pesi e due misure, privilegiando delle classi di concorso rispetto ad altre e svilendo le scelte professionali, ma si ignorano le istanze di coloro che non hanno mai chiesto “sconti”.
Viene spontaneo chiedersi: il concorso ordinario infanzia e primaria dov’è andato a finire? Le prove del concorso STEM sono alle porte e sono state rese note in due sole settimane, il concorso straordinario della secondaria non è stato fermato, anzi sono stati pubblicati i risultati della prova scritta, svolta in piena emergenza sanitaria, il decreto sostegni bis, di cui si aspetta, si spera, la miglioria degli emendamenti presentati, privilegia solo gli anni di servizio, come se l’abilitazione fosse un requisito secondario.
Questa non è equità e si allontana di gran lunga dal concetto di meritocrazia. Il problema non è la mancanza di insegnanti a inizio anno scolastico, perché gli insegnanti ci sono.Il vero problema è la mancanza di volontà governativa di valorizzarli e dar loro, dopo anni di studio e precariato, la giusta collocazione, dietro a una cattedra, stabilizzandoli.Sì, al concorso ordinario, sì alla possibilità di assunzione degli abilitati dalle GPS.Prima il merito.
Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria
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