Caro ministro, no; egr. ministro, boh. Sig Ministro, ha avuto modo di leggere alcune domande fatte nei vari quesiti del concorso ordinario per la scuola di secondo grado?
Aveva ragione nella canzone degli anni ottanta “la vita è tutta un quiz…”.
Ai docenti moderni non viene chiesto di dimostrare la propria capacità di esporre argomenti in modo chiaro, semplice e con metodologie che aiutino i più deboli a superare gli ostacoli, ma di prepararsi ad un quiz con domande del tenore di: che colore ha la pelle della pancia della zebra, o la donna incinta in Inghilterra dove può fare la pipì?
Certo che se il nuovo docente deve affrontare una classe con test siamo alla frutta. Gli stipendi bassi, il riconoscimento sociale della figura del docente nella società odierna sempre più squalificante.
I funzionari che hanno predisposto i quesiti, siamo sicuri che non abbiano copiato a loro volta dai telequiz? Dov’è la competenza o l’inclusione che tanto riempiono la bocca di politici e super tecnici in concorsi fatti in questo modo?
Augusto Taccori