Il direttore del Conservatorio Bellini di Catania lancia, più che un allarme, un grido di dolore: aiutateci o chiudiamo. E scrive una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier, Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e al sindaco della sua città, Salvo Pogliese: affoghiamo. Che fra l’altro l’Istituto musicale V. Bellini di Catania fosse in serie difficoltà, non è notizia recente, anzi, è da anni che boccheggia, mentre sono venuti pure a galla, nei mesi scorsi, notizie di malversazioni e di spese fatte senza la dovuta oculatezza.
“L’istituto superiore di studi musicale ‘Vincenzo Bellini’ di Catania non è più in grado di programmare il proprio futuro didattico ed artistico sin dal prossimo anno accademico 2018/2019, anzi corre il rischio di chiusura, perché gli enti locali finanziatori sono in condizioni estremamente critiche”, scrive il direttore Giudice. Il quale segnala anche che “il Comune di Catania è oggi sull’orlo del dissesto finanziario, mentre la ex Provincia regionale di Catania (oggi trasformata in Città Metropolitana) già dal 2017 non versa più i contributi dovuti nell’ambito del Consorzio”, che “il Consorzio che finanzia l’Istituto dal 1996 scade il 31 luglio 2018” e che “l’entità del parziale contributo annuale versato finora dallo Stato è assolutamente insufficiente”.
Il direttore del Bellini indica come unica strada per garantire il futuro dell’istituto la sua “immediata statizzazione”, per “scongiurare la chiusura di un Conservatorio di questa importanza, nella città di Vincenzo Bellini”.
“Gli strumenti normativi per procedere – sottolinea Giudice – ci sono già: si tratta solo di procedere alla loro immediata attuazione. L’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania – ricorda il suo direttore – è già omologato ai Conservatori statali sotto tutti gli aspetti giuridici e didattici: oggi, la questione del suo passaggio definitivo allo Stato sotto il profilo amministrativo e finanziario si pone con urgenza assoluta ed indifferibile”.
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