Nella serata di giovedì 9 gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera allo “spacchettamento” del Miur, procedendo con il decreto che divide il ministero dell’Istruzione dal ministero dell’Università e Ricerca, con il contestuale passaggio dagli attuali 13 a 14 ministeri complessivi. E nella tarda serata dello stesso giorno, dal Quirinale giunge la notizia che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha immediatamente firmato il medesimo decreto.
Tempi strettissimi
L’atteso decreto potrebbe addirittura aprire in tempi strettissimi le porte del dicastero dell’Istruzione alla sottosegretaria ‘grillina’ Lucia Azzolina, come titolare del Miur, e all’accademico Gaetano Manfredi, responsabile di Università e Ricerca, dopo che il premier Giuseppe Conte li avrà proposti al Capo dello Stato.
Secondo quanto si apprende da fonti di Governo, riporta l’agenzia Ansa, già nella giornata di venerdì 10 gennaio “il premier Giuseppe Conte proporrà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la nomina dei due nuovi ministri”
E subito “dopo la nomina da parte del presidente della Repubblica il giuramento potrebbe svolgersi al Quirinale domani pomeriggio” 10 gennaio.
Decreto in Gazzetta in tempi record
L’accelerazione, che a prima vista forzerebbe l’iter procedurale, sembra avere comunque una spiegazione logica: se è vero che la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale avviene infatti la sera, la sua efficacia potrebbe però realizzarsi già in orario antimeridiano.
In questo modo, con il decreto legge del Consiglio dei ministri praticamente già “bollinato” per l’ora di pranzo di venerdì 10 gennaio, Azzolina e Manfredi non avrebbero alcun problema a salire nel pomeriggio dello stesso giorno le scale del Quirinale e giurare davanti al Capo dello Stato.
Tanti impegni da assolvere
Il loro approdo immediato al dicastero di viale Trastevere non sembra comunque giustificabile da motivazioni di carattere straordinario: qualora, infatti, nelle prossime ore dovesse paventarsi l’esigenza di sottoscrivere circolari di carattere straordinario, il premier Giuseppe Conte avrebbe comunque piena facoltà di sottoscrivere l’eventuale urgente documento.
È più probabile, invece, che l’accelerazione sul giuramento sia dovuta all’enorme la mole di impegni che attendono i due nuovi ministri, in particolare, Lucia Azzolina che troverà un alto numero di dossier da affrontare ed eredita diversi obiettivi non attuati dai suoi due predecessori Fioramonti e Bussetti, ad iniziare dai concorsi, passando per il rinnovo del contratto e per l’esplosione del precariato.
A dirimere eventuali incompatibilità sull’iter delle due nomine, saranno, comunque, gli esperti di diritto che operano in seno al Quirinale e a stretto contatto con il presidente della Repubblica.