“Il Consiglio di Istituto: un organo incapace di intendere e di volere”

Il piano (triennale dell’offerta formativa) è elaborato dal collegio dei docenti sulla base  degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico.  Il piano é approvato dal consiglio d’istituto” [legge 107/2015 – comma 14].

Il significato di “approvare” illumina il campo del problema:

  • permettere l’esecuzione di un atto emanato da autorità inferiore (vocabolario Treccani);
  • riconoscere qualcosa valido o conforme alle proprie esigenze (Oxford Dictionaries).

Il Consiglio di Istituto, organo strategico della scuola, è responsabile degli orientamenti formativi, educativi e dell’istruzione che qualificano i PTOF.

Responsabilità avversata dal criterio per l’elaborazione del documento di pianificazione indicato dal legislatore: come può il dirigente scolastico definire indirizzi e scelte di gestione se il Consiglio di Istituto non ha manifestato la sua volontà?  

Perché è stata abrogata la precedente norma per introdurre un percorso irrazionale e confusionario?

La lettura dei PTOF, che le scuole hanno messo in rete, consente di rilevare due effetti dell’aggrovigliato procedimento.

1 – Stravolgimento della norma.

Dagli organigrammi traspare il declassamento del Consiglio di Istituto: il dirigente scolastico ne ha usurpato il potere.

Quattro esempi, rappresentativi dell’universo, giustificano l’asserzione:

http://www.pillacb.gov.it/wp-content/uploads/2014/11/POF.pdf  (pagina 50)

file:///C:/Users/Dell/AppData/Local/Microsoft/Windows/INetCache/IE/HPV5S69E/POF.pdf   (pagina 5)

file:///C:/Users/Dell/AppData/Local/Microsoft/Windows/INetCache/IE/5TDKEW1X/PTOF-IIIS-NICOLA-Moreschi-aggiornato.pdf   (pagina 32)

file:///C:/Users/Dell/AppData/Local/Microsoft/Windows/INetCache/IE/5TDKEW1X/pof_triennale_senza_allegati.pdf  (pagina 6)

Una mosca bianca:

file:///C:/Users/Dell/AppData/Local/Microsoft/Windows/INetCache/IE/BOLC95RY/PTOF%202016_2019_def.pdf   (pagina 13)

2 – Mancata difesa delle prerogative.

I Consigli di Istituto hanno valutato l’ipotesi risolutiva di un problema complesso in una sola seduta. Il tempo impiegato per l’espressione del giudizio è sintomo di superficialità e di banalizzazione.

Non sono stati trovati casi in cui, con adeguata motivazione, sia stata richiesta la riscrittura del piano: da organo strategico a acritico e silente passacarte.

Procedimento di validazione della proposta di PTOF.

Quale punto di vista è da assumere per soppesare il lavoro del dirigente scolastico?

Le vigenti norme forniscono le indicazioni necessarie:

legge 53/2003 – art. 2 La finalità del sistema scolastico è da esprimere elencando le competenze generali che gli studenti dovranno possedere al termine del percorso di studi (comportamenti esibiti nella soluzione delle istanze del contesto socio-culturale in cui saranno immersi).

T.U. 297/94 – art. 7 La “programmazione dell’attività educativa” implica a) la riformulazione delle competenze generali e l’identificazione dei corrispondenti obiettivi;

b) la formulazione d’itinerari unitari per la relativa conquista;

c) il monitoraggio.  

DPR 275/99 art. 1 L’autonomia delle istituzioni scolastiche “si sostanzia” nella progettazione educativa, formativa, dell’istruzione. Le prime due forme progettuali rientrano in quanto espresso sopra: si focalizzi la terza, riguardante i consigli di classe. Il loro compito primario è l’ideazione di percorsi d’apprendimento per conseguire i traguardi elaborati nella fase di programmazione dell’azione educativa; ideazione funzionale alle specifiche caratteristiche del gruppo classe con cui interagiranno.

Percorsi che forniranno la cornice per la progettazione didattica, volta alla promozione di competenze specifiche.

Corollario finale: il corpo ispettivo dorme?

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