Il contratto integrativo sulla mobilità annuale contiene alcuni passaggi illegittimi che confliggono con le nuove regole introdotte dal decreto Brunetta: lo sostiene il presidente dell’Anp Giorgio Rembado che ha anche inviato una lettera ai capi dipartimento dei ministeri dell’Istruzione e della Funzione Pubblica oltre che alla Ragioneria generale dello Stato.
La questione posta dall’Anp non è peregrina e certamente non sarà sottovalutata, soprattutto dal Ministero di Renato Brunetta che da due anni sta lavorando per ridefinire i limiti della contrattazione e riassegnare alla legge alcune funzioni fondamentali.
Il contratto in questione, infatti, contiene alcuni articoli che sembrano andare contro i principi del decreto Brunetta che ormai considera la gestione delle risorse umane materia riservata esplicitamente “all’esercizio dei poteri dirigenziali”, sottraendola definitivamente all’ambito delle materie disponibili per la contrattazione.
L’articolo 4, per esempio, stabilisce che l’assegnazione del personale docente deve essere definita attraverso il contratto integrativo di istituto; ove, il contratto di scuola non disponga nulla in merito, il dirigente scolastico dovrà comunque fare riferimento ad alcuni criteri contenuti appunto nel contratto nazionale sulla mobilità; analogamente l’articolo 15 demanda alla contrattazione di istituto l’assegnazione del personale Ata ai plessi, alle sedi staccate e alle succursali.
E ancora: l’articolo 11bis stabilisce che il posto di Dsga eventualmente vacante vada attribuito dal dirigente scolastico ad un assistente amministrativo in servizio presso l’Istituzione scolastica, secondo criteri definiti dalla contrattazione di istituto.
D’altronde la stessa circolare n. 7 del Dipartimento della Funzione Pubblica – osserva l’Anp – “ribadisce i principi sopra richiamati e quindi l’illegittimità dell’intera procedura negoziale oltre che delle sue specifiche pattuizioni”.
E, rivolgendosi ai massimi vertici delle due Amministrazioni interessate, Giorgio Rembado chiede che venga negata l’autorizzazione alla stipula del contratto che il testo dell’accordo venga rapidamente ritirato.
In realtà il problema si risolverà automaticamente a decorrere dal 1° gennaio 2011, data a partire dalla quale ogni clausola contrattuale in contrasto con i principi enunciati dal decreto Brunetta decadranno “ope legis”. Resta però il fatto che con l’avvio del prossimo anno scolastico i dirigenti dovranno assegnare il personale alle scuole, ai plessi e alle classi; a quali modalità faranno riferimento ? a quelle previste dalla decreto Brunetta o a quelle indicate nel contratto nazionale sulla mobilità?
Nel primo caso potrebbero andare incontro a forme di contenzioso sindacale, nel secondo caso rischierebbero di violare la legge. Un chiarimento dei due Ministeri interessati sarebbe forse utile.
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