Il cooperative learning è una delle metodologie didattiche attive e partecipative più efficaci. Molte ricerche internazionali ne dimostrano la validità in modo trasversale per i diversi ordini scolastici. (VAI AL CORSO)
Per entrare nei meccanismi e nel funzionamento dell’apprendimento cooperativo, è bene chiarire: che differenza c’è tra collaborare e cooperare? Il Manuale di Didattica Generale di Mario Gennari, precisa: “Preferiamo intendere con il termine collaborazione una situazione in cui più soggetti entrano in un rapporto di sostegno e reciprocità (ad esempio condivisione di materiali, partecipazione a un web forum, ecc) e riservare quello di cooperazione a forme di collaborazione più strutturate, caratterizzate dal fatto che l’attività è finalizzata al conseguimento di un obiettivo comune, espressamente riconosciuto come la mèta dei diversi membri: è dunque la condivisione o meno della stessa mèta che stabilisce se un’attività collaborativa diventa cooperativa in senso stretto (quest’ultima richiede vincoli più rigidi tra i partner della comunicazione).”
Come lavorare secondo l’approccio dell’apprendimento cooperativo in DaD?
Secondo l’ottica appena espressa di Mario Gennari, dunque, perché si possa cooperare in rete, ovvero perché si possa applicare il cooperative learning alla DaD, sono necessarie tre condizioni:
Come pianificare e gestire progetti per raggiungere obiettivi cooperativi? L’Apprendimento Cooperativo consiste in un insieme di pratiche educative mediante le quali gli allievi svolgono compiti e raggiungono i risultati scolastici lavorando cooperativamente.
I gruppi condividono uno scopo comune e si distribuiscono la responsabilità per completare il compito. I compiti sono costruiti in modo da non permettere che soltanto alcuni allievi dominino il gruppo o facciano tutto il lavoro. Vi è un insegnamento diretto di competenze sociali. In termini molto generali, il cooperative learning può essere definito come un tipo di apprendimento che si realizza attraverso la collaborazione con altri compagni di classe.
Bisogna però subito aggiungere che non ha alcuna relazione con il tradizionale apprendimento di gruppo e che, inoltre, non esclude situazioni o momenti di lavoro sia individuali che competitivi.
Questo approccio educativo non contempla solo una modalità di apprendimento diversa da quella individuale, ma anche un nuovo ruolo per l’insegnante che diventa facilitatore di apprendimento: costruire contesti cooperativi di apprendimento richiede l’acquisizione ed il potenziamento nell’insegnante di specifiche abilità (come ad esempio pensare per obiettivi, gestire le dinamiche dei gruppi, comunicare in modo chiaro) nonché un modo di pensare alla classe e all’apprendimento che ponga al centro l’allievo e che valorizzi i processi di co-costruzione della conoscenza e delle competenze individuali.
Su questi argomenti il corso Progettare lezioni in Cooperative Learning, a cura di Claudia Matini, in programma dal 16 aprile.
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