Il Coronavirus colpisce in larga prevalenza persone anziane, soprattutto sopra gli 80 anni di età. Con l’allargamento esponenziale dei casi, però, sta aumentando il numero di persone giovani in gravi condizioni. E anche di giovanissimi. Tanto è vero che nelle ultime ore è giunta la notizia della morte di una bambina di 12 anni affetta da Coronavirus. E sembra che non avesse patologie pregresse: è accaduto in Belgio e si tratta della più giovane vittima del vecchio Continente.
“E’ un evento molto raro, ma che ci ha sconvolti”, ha detto il virologo Emmanuel André. La dodicenne era originaria di Gand e non andava a scuola dal 13 marzo scorso, scrive il portale belga 7sur7.
E lunedì 16 marzo, alcuni giorni dopo, il Belgio ha deciso la chiusura degli edifici scolastici a causa del Coronavirus.
Genitori, insegnanti e studenti della De Harp Basic School di di Gand sono stati informati il 31 marzo via e-mail.
“Il personale scolastico e l’amministrazione offrono le loro condoglianze ai parenti e sono in stretto contatto con la famiglia per sostenerli e fare ciò che è possibile”, hanno affermato dall’istituto.
Ma il caso non è unico, almeno in Europa: basta dire che in Francia, tra i casi confermati di positività il 30,6% ha tra i 15 e i 44 anni.
Secondo il quotidiano Belga Le Soir, negli ultimi giorni in Francia si è registrato il decesso di un’adolescente di 16 anni e in Portogallo di un ragazzo di 14 anni.
Nemmeno i giovani studenti risultano quindi immuni al Coronavirus. Sia perché si tratta, in alto numero, di potenziali portatori del virus anche se asintomatici, sia perché, in qualche caso, possono accusare i sintomi degli adulti, sino ai casi estremi accaduti in Belgio, Francia e Portogallo.
Lo sanno bene anche in Cina, dove anche se da alcuni giorni i contagi interni si sono azzerati, si stanno predisponendo le regole per il ritorno alla normalità. Anche per la riapertura delle scuole. Quando riapriranno, gli studenti cinesi saranno tenuti a indossare sempre le mascherine in classe.
L’annuncio è arrivato, in conferenza stampa, da parte di Wang Dengfeng, direttore dell’ufficio del ministero dell’Istruzione di Pechino incaricato di gestire gli effetti dell’epidemia di coronavirus.
Gli studenti, ha spiegato Wang, dovranno obbligatoriamente rispettare queste disposizioni in spazi affollati come le aule, ma potrebbero farne a meno nelle aree all’aperto come i campi da gioco o in caso di sufficiente distanziamento nelle zone a basso rischio epidemico.
Secondo il funzionario cinese, le esigenze di prevenzione e contenimento dell’epidemia sono diverse da regione a regione, ma garantire la sicurezza resta un prerequisito per l’apertura delle scuole per il nuovo semestre.
Il ministero, ha aggiunto Wang, ha chiesto a tutti gli istituti didattici del Paese di elaborare dettagliati piani di emergenza.
Il funzionario ha inoltre sottolineato l’importante ruolo svolto dalla consulenza psicologica e dall’assistenza offerta a insegnanti e studenti durante l’epidemia da Covid-19.
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