La libertà di scelta della scuola, attraverso il costo standard, diventa un disegno di legge. A presentarlo sono stati, il 10 luglio, alcuni senatori di Forza Italia che hanno anche depositato il progetto: il testo, che ha come prima firmataria la senatrice Sandra Lonardo, intende modificare le attuali norme sul finanziamento del sistema scolastico integrato.
L’iniziativa parlamentare
I firmatari dell’iniziativa, tra cui la vice-presidente dei senatori di FI Alessandra Gallone, hanno spiegato durante una conferenza stampa svolta nella Sala Nassirya di Palazzo Madama, che l’obiettivo del provvedimento è garantire la possibilità di scelta della scuola che le famiglie vogliono per i loro figli, tra istituti pubblici e paritari.
Alla conferenza hanno partecipato i senatori di Forza Italia Lucio Malan, Roberto Berardi e Paola Binetti, l’onorevole, sempre di FI, Valentina Aprea, e suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche.
I dettagli tecnici della proposta di legge
Con il ddl si intendono realizzare “Modifiche alla legge 10 marzo 2000, n. 62, in materia di finanziamento del sistema integrato scolastico”.
Attraverso il progetto di legge, è stato detto, si vorrebbe superare la cosiddetta legge sulla parità scolastica “che resta incompiuta”, ha ricordato la senatrice Lonardo, attraverso il costo standard di sostenibilità per alunno.
La senatrice Aprea: un nuovo modello stile buono in Lombardia
Secondo Valentina Aprea, ex sottosegretario all’Istruzione durante la gestione di Letizia Moratti e da sempre sostenitrice di questo modello di finanziamento dell’Istruzione pubblica, “l’esempio è il buono scuola per le famiglie in vigore in Lombardia”.
“Deve diventare il modello del nuovo modo per finanziare la scuola e perché siano le famiglie a scegliere i servizi, non il pubblico che li metta a disposizione dei cittadini”, ha aggiunto l’on. Aprea.
A differenza dell’attuale spesa pubblica dello Stato per gli studenti della scuola statale (definita “omogenea e asettica”), Forza Italia propone dei costi versati dallo Stato in base al numero di allievi effettivamente iscritti alla scuola e individuando specificità come ad esempio la presenza di alunni disabili e la spesa per famiglie bisognose o non.
Per lo Stato non ci sarebbero costi ulteriori, anzi…
“L’introduzione del costo standard di sostenibilità e la conseguente attuazione della libertà di scelta educativa, garantirebbe anche un risparmio certo per le casse pubbliche – si legge nella presentazione del ddl – perfino nell’ipotesi che lo Stato decidesse di spendere per l’istruzione di tutti gli studenti il costo standard per studente pieno, escludendo una qualsiasi compartecipazione delle famiglie, ossia un risparmio di 2,8 miliardi all’anno”.
Visualizza il DDL 1363 Lonardo COSTO STANDARD con “Modifiche alla legge 10 marzo 2000, n. 62, in materia di finanziamento del sistema integrato scolastico”.