Senza peli sulla lingua. L’esca invitante del risparmio di 17 mld fu lanciata al governo nel 2015 con l’idea del “costo standard”. Questo consiste nel costo medio per studente, calcolato con certi criteri e da applicare sia alle paritarie che alle statali.
Le paritarie potrebbero dribblare l’art. 33 Cost. e ricevere finanziamenti a livello Francia o quasi, mentre le statali verrebbero gravate di ulteriori molestie burocratiche, costrette a competere fra loro e soprattutto i loro alunni dovrebbero corrispondere un IMPROPONIBILE ticket annuale (circa 1.700 euro).
La “proposta scientifica” del costo standard venne esposta nel saggio “Il diritto di apprendere” (27.10.2015), anticipata dal settimanale Tempi: in copertina “Abbiamo trovato 17 miliardi”, inviata a Renzi con lettera aperta “Caro Matteo ti scrivo …” (18.12.2015). Tuttoscuola però riferì le cautele del Ministro Giannini e la preferenza del sottosegretario Toccafondi per le detrazioni fiscali.
Nel saggio citato il ticket è riportato in veste defilata e anonima.
I 17 mld, propagandati ed esaltati almeno fino al 7.5.2016 al liceo paritario Vida di Cremona e poi alla convention di Stefano Parisi (16.9.2016), sono ora ridotti a 2,8 mld. cifra pure incerta per le ipotesi di calcolo.
Per le statali e per il governo il gioco non vale la candela.
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