Sabato 29 Aprile a Bergamo, l’A.Ge, Associazione Italiana Genitori della scuola statale, organizza una Tavola rotonada dal titolo: Il diritto di apprendere, nuove linee di qualificazione della spesa per un sistema scolastico di qualità pedagogica e di libertà educativa.Quale sistema scolastico rinnovato e qualificato pone al centro lo studente, nel quadro di una cooperazione tra scuola e famiglia?
La tavola rotonda si terrà presso la Comunità missionaria Paradiso, via Carlo Cattaneo 7. Introdurrà i lavori Ivo Saiani, presidente Age Lombardia. Interverranno: suor Anna Monia Alfieri, presidente regionale Fidae; Casimiro Corna, della Fism regionale. Sarà presente mons. Vittorio Bonati, delegato vescovile per la scuola.
L’interesse dell’A.Ge, si legge nella nota a firma di Milena Saiani, parte dalla proposta del “costo standard per allievo”, divulgato da Suor Anna Monia Alfieri e illustrato nel saggio: Il diritto di apprendere. Nuove linee di investimento per un sistema integrato, ed. Giappichelli, 2015, di Alfieri, Grumo, Parola.
– Il “costo standard per allievo”, secondo quanto scrive Milena Saiani nella sua nota, quantifica l’investimento economico necessario per garantire la libertà di scelta educativa della persona e del genitore in coerenza al dettato Costituzionale, art. 3, 30. Per gli indigenti assicura l’accesso gratuito alla scuola prescelta, per gli abbienti “parità di condizioni” per accedere alla scuola prescelta: statale o paritaria. Il “costo standard per allievo” si fonda quindi:sul diritto della persona e sul dovere della Repubblica di garantirlo e assicurarlo concretamente (art 3 della Costituzione).
– L’educazione in un regime democratico, sostiene sempre Saiani, non può essere imposta ma è libera per le persone e per i genitori “titolari della libertà di scelta educativa per i figli” (art. 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo).
– Ovviamente la scelta della persona e del genitore per potersi esercitare ha bisogno, di un “contesto pluralistico di scuole e di insegnanti” titolari del “diritto della libertà di insegnamento” tra cui scegliere (art 33 della Costituzione italiana).
– Se questa è la finalità di fondo, il quantum e il come realizzare il costo standard possono essere vari, ma non possono distrarre dall’obiettivo essenziale di porre lo studente al centro, uno studente con una propria dote, giustificata dal diritto e non condizionata dalla discrezionalità delle autorità.
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– Il “costo standard sostenibile” si definisce non sul risparmio per le istituzioni (Stato e scuole), ma sui bisogni e i diritti degli allievi per un effettiva qualità ed efficienza del servizio educativo.
– Le soluzioni pratiche per rimuovere gli ostacoli economici sono molte e differenti da Paese a Paese, volendo però valorizzare il compito della famiglia è opportuno che:
– 1 – si definisca il costo standard inteso come quota capitaria, riferita da quanto lo Stato sostiene per garantire il servizio scolastico statale, gratuito per ciascun allievo, integrata dagli elementi che assicurino la qualità del servizio;
– 2 – la quota capitaria, sia interpretata come “dote spettante al singolo allievo, giustificata dal suo diritto all’educazione.
– 3 – La quota sia assegnata esplicitamente dall’allievo e dal genitore alla scuola prescelta (statale o paritaria), in modo da favorirne consapevolezza e responsabilità;
– 4 – la quota sia versata dallo Stato in almeno due assegnazioni, in modo che sia possibile cambiare scuola e accedere ad altra scuola in corso d’anno. Occorre evitare che “la quota capitaria” costringa alla frequenza annuale dell’istituto anche in caso di verificata incompatibilità educativa tra famiglia e scuola.
– In sintesi, conclude Saiani, annunciando la Tavola rotonda di Bergamo, il costo standard sostenibile garantisce, a livello economico: il diritto alla libertà di insegnamento ai genitori nei riguardi dei propri figli, agli insegnanti e genitori nelle scuole dello Stato democratico, agli enti e docenti di aprire proprie scuole.
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