Nelle settimane della pandemia e del pericolo del contagio, il ministero dell’Istruzione e la Rai hanno aperto in tv una nuova “aula”, dedicata agli iscritti ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, una delle “fette” di discenti più rischio abbandono assieme ad un milione e mezzo di alunni che non svolgono didattica a distanza.
L’iniziativa, voluta per non privare nessun cittadino al diritto allo studio, è stata avviata lunedì 25 maggio con il programma “La Scuola in Tivù – Istruzione degli adulti”: l’iniziativa va in onda su Rai Scuola (canale 146) dal lunedì al venerdì alle 11.00 e, in replica, alle 16.00 e alle 21.00.
Si tratta di un percorso didattico di 30 puntate organizzato su quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico, storico-sociale e scientifico-tecnologico. In totale 22 lezioni, una per ciascuna delle competenze previste dai percorsi di istruzione per gli adulti di primo livello, più altre 8 di approfondimento.
Le 30 puntate sono rivolte agli adulti iscritti ai CPIA, che sono quasi 230 mila, di cui più di 13 mila i detenuti che studiano nelle sezioni carcerarie. In particolare, le lezioni sono destinate agli iscritti ai percorsi di primo livello.
A tenere le video-lezioni per gli adulti sono docenti che già operano nei 130 CPIA presenti in Italia: “insegnanti che conoscono bene gli studenti e le loro necessità”, fanno sapere dal ministero dell’Istruzione.
Il programma della prima settimana ha previsto lezioni per interagire oralmente in maniera efficace e collaborativa; leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo (asse dei linguaggi); operare con i numeri interi e razionali (asse matematico); orientarsi nella complessità del presente (asse storico-sociale) e osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale (asse scientifico-tecnologico).
La proposta avviata dalla Rai ricorda, per certi versi, quella del maestro Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924 – Pitigliano, 4 dicembre 1997): docente, pedagogista, personaggio televisivo e scrittore italiano, divenne popolarissimo per aver condotto la fortunata trasmissione televisiva ‘Non è mai troppo tardi’, messa in onda fra il 1960 e il 1968, attraverso la quale un altissimo numero di italiani analfabeti imparò a leggere e a scrivere.
“La Scuola in Tivù – Istruzione degli adulti” va ad aggiungersi alla programmazione speciale messa in campo dal ministero dell’Istruzione e dalla Rai in occasione della sospensione delle lezioni a scuola a seguito dell’emergenza sanitaria.
Ogni giorno, su diversi canali televisivi, viene infatti proposta un’offerta dedicata alle diverse fasce d’età: dai più piccoli fino agli studenti che devono affrontare gli Esami di Stato del secondo ciclo.
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