Quante sono le classi in DaD, quante le scuole che hanno dovuto chiudere la didattica in presenza e passare a quella a distanza? Sicuramente siamo a conoscenza di alcune situazioni di intere scuole che hanno chiuso i battenti fino alle vacanze di Natale e hanno mandato migliaia di studenti in DaD.
Il Ministro dovrebbe dare i dati
Il magazine Wired ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di avere i dati del monitoraggio dei contagi Covid-19 a scuola, ma ancora una volta, come era già successo in passato con la Ministra Azzolina, i numeri non vengono consegnati. In buona sostanza il numero dei positivi e dei soggetti posti in quarantena nelle scuole del nostro Paese non vengono resi noti per ragioni di privacy e perché i dati sarebbero incompleti. Sono in tanti che vorrebbero conoscere i numeri dell’incremento dei contagi negli ambienti scolastici.
Tuttavia i dati vengono comunicati dalla sottosegretaria Barbara Floridia su Sky TG24. A scuola risultano positivi al Covid non più del 1% degli studenti ed insegnanti e in quarantena vanno neanche il 2%, a dirlo, a seguito dello studio su un “campione” pari a quasi l’80% dei diretti interessati, è stata proprio Barbara Floridia, sottosegretaria all’Istruzione.
Tanti positivi e moltissime quarantene
I dati ufficiali non si conoscono, ma è cosa certa che l’incremento dei contagi nelle scuole è significativo. Ci sono alcune scuole che hanno dovuto chiudere e mandare migliaia di studenti in DaD per i troppi casi di positività e l’alto numero di quarantene. Nella migliore dell’ipotesi le scuole che restano aperte hanno decine di classi in DaD e, a causa dei docenti messi in quarantena fiduciaria, svolgono attività ridotte ma in presenza.
Ministro pensa alle prove degli esami di Stato
Nonostante l’evidente difficoltà che le scuole stanno vivendo con l’aumento dei contagi nelle classi, il Ministro pensa ad un esame di Stato con l’introduzione di una prova scritta. Eppure anche nell’anno scolastico 2021/2022 le ore passate in DaD sono tantissime e forse sarebbe opportuno, è il pensiero di molti maturandi, svolgere l’esame di maturità con le stesse regole dei due anni precedenti, ovvero senza prove scritte.