Il Covid non molla. E fa sempre più paura: nell’ultimo giorno in Italia ha fatto perdere la vita ad oltre 600 persone. Con le scuole che figurano pure tra i luoghi pubblici più sicuri, come continua dire la nostra ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ma non risultano di certo indenni al temibile virus.
Solo in Germania, ha fatto sapere la Bild riportando i dati dell’associazione federale insegnanti, vi sono 300 mila alunni (su11 milioni) e 30 mila insegnanti (su 800 mila docenti) tutti in quarantena collocati in 40 mila scuole.
Gli esperti tedeschi lo chiamano “lockdown-salame”, perché interessa delle parti importanti del mondo scolastico, in un Paese che ha fatto la scelta di tenere gli allievi in aula (con lezioni in presenza) il più a lungo possibile, per non penalizzare lo sviluppo di bambini e ragazzi a causa della pandemia.
La notizia giunge all’indomani delle dichiarazioni della ministra dell’Istruzione federale, Anja Karlikzek, la quale si è espressa a favore dell’uso delle mascherine in classe, anche alla primaria: una misura ancora molto discussa, che stando a un sondaggio vedrebbe favorevole quasi la metà dei tedeschi.
Intanto, secondo il ministro della salute Jens Spahn i contagi continuano ad aumentare, ma “con meno forza”, anche se per parlare di inversione di tendenza bisogna avere conferme.
Anche in Spagna la situazione è pesante: vi sono oltre 6.200 aule sono in quarantena, con 27 istituti scolastici addirittura chiusi. E dopo l’illusione estiva, con la seconda ondata è stata superata la soglia dei 40 mila morti. Anche in Gran Bretagna hanno superato i 50.000 decessi, con quasi 600 nell’ultimo giorno. Peggio si registra solo in Francia ed Italia.
In Grecia è scattato prima un altro lockdown e poi il coprifuoco. Tutto questo mentre la pandemia, quasi con un moto circolare, prosegue la sua corsa ritornando in Oriente, dove tutto è cominciato.
E che dire degli Stati Uniti, dove si contano 200 mila nuovi contagi in sole ventiquattr’ore ed un milione in appena 10 giorni?
Ma la notizia più cupa arriva forse dal Giappone, dove si parla dell’arrivo di una terza ondata di Covid. Un Paese dove, tra l’altro, l’obbligo di indossare la mascherina fuori casa è stato decisivo per contenere i numeri delle conseguenze del Covid, fermi a meno di 2.000 morti e 111 mila positivi.
La speranza è che il già annunciato vaccino contro il Coronavirus arrivi il prima possibile, magari già con i primi mesi del nuovo anno: prima che gli ospedali debbano essere costretti a fare una scelta, per scarsità di posti liberi, su quali pazienti contagiati ricoverare in terapia intensiva.
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