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Il Cun bacchetta gli esperti del Ministero


Uso improprio delle maiuscole, eccesso di acronimi, abbondanti espressioni gergali, punteggiatura imprecisa, errori nell’uso dei modi del verbo (indicativo al posto del congiuntivo). Spunti interessanti ma non completamente sviluppati; contenuti alle volte discutibili.

Sembra il giudizio su una prova d’esame, e invece è il parere del Cun (Consiglio universitario nazionale) sulle "Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e la scuola elementare". E, con un giudizio del genere, all’esame di Stato si potrebbe anche correre il rischio di non raggiungere la sufficienza.
Il Cun si era espresso sui documenti proposti dal Ministero già nei mesi scorsi, ma solo in questi giorno il testo completo del parere è diventato noto.
Per amore di verità va detto che non mancano apprezzamenti sui contenuti: per esempio i membri del Consiglio considerano assai positivo il rilievo dato alla necessità di "scoprire la difficoltà, ma anche la necessità, dell’ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà, anche quando richiedono sforzo e disciplina interiore".
Ma subito dopo sottolineano che tale indicazione avrebbe dovuto essere collegata con i problemi posti dalla multiculturalità e multietnicità. Non mancano le bacchettate su questioni culturali: è sbagliato, sostengono per esempio gli universitari del Cun, distinguere fra scienza e tecnologia; e poi, perché – a proposito dei rudimenti della chimica nella scuola elementare – parlare di acidi, basi e sali e non di dentifrici e saponi che invece sono oggetto di esperienza quotidiana per tutti i bambini?
Puntualizzazioni anche sulle ipotesi pedagogiche: il Cun, per esempio, mette in dubbio che al termine del primo anno di scuola elementare i bambini possano aver acquisito l’abilità di "raccogliere dati e informazioni e saperli organizzare con rappresentazioni iconiche ordinate per modalità (pittogrammi)".
Ma la parte più imbarazzante della relazione del Consiglio riguarda gli aspetti linguistici del testo delle indicazioni; alla pagina 7 del testo ministeriale vengono segnati con la matita blu due gravi errori: anziché "mostrano" si scriva "mostrino" – dicono i professori del Cun – e anziché "oscilla" si scriva "oscilli".
Per non parlare del fatto che gli esperti nel Miur hanno usato parole improponibili come per esempio "scolasticistico".
Esperti del Miur bocciati nella prova scritta di lingua italiana? Proprio bocciati forse no, ma rimandati a settembre a frequentare un bel corso di recupero senza dubbio sì; questo, almeno, è il giudizio del Cun.

Reginaldo Palermo

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