Nella seduta antimeridiana del 25 febbraio il Senato ha approvato il disegno di legge Brunetta che delega il Governo ad adottare provvedimenti per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico, l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
Ai lavori è intervenuto anche lo stesso ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta che ha assicurato i senatori che il Parlamento sarà adeguatamente coinvolto nella elaborazione dei decreti delegati.
Il Ministro ha sottolineato che con questo disegno di legge si apre una stagione importante per la riforma della pubblica amministrazione ch dovrà garantire ai cittadini efficienza, trasparenza e responsabilizzazione.
Rispetto al testo approvato alla Camera non sono state introdotte modifiche, dal momento che tutti gli emendamenti presentati sono stati respinti o ritirati, anche se il Governo ha accolto alcuni ordini del giorno.
Scontate le dichiarazioni di voto: Pdl e Lega Nord si sono espressi a favore si sono espressi; i tre gruppi dell’opposizione (PD, Udc e IdV), pur concordando sulle finalità di modernizzazione della pubblica amministrazione e sull’introduzione di meccanismi capaci di garantirne l’efficienza, la trasparenza, la promozione del merito e della produttività e la sanzione del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, hanno annunciato il proprio voto contrario.
Fra i motivi addotti dall’opposizione ci sono la mancata soluzione dei problemi della dirigenza, la possibilità di derogare per legge a contratti o accordi collettivi e l’esclusione del risarcimento del danno nella cosiddetta class action, l’azione collettiva promossa da cittadini danneggiati da atti della pubblica amministrazione. A partire dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale decorreranno i tempi (9 mesi) per l’adozione da parte del Governo dei decreti leglislativi di attuazione. Tenuto conto che di mezzo c’è anche la pausa estiva, i tempi sono davvero ristretti.