Adottare dei corsi di pronto soccorso nelle scuole, sulla base di quanto previsto dal disegno di legge “La Buona Scuola” approvato al Senato e prossimo al via libera definitivo alla Camera. A prevederlo è il comma 10 del DdL 1994: “nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado – si legge nel testo modificato a Palazzo Madama – , sono realizzate, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il Servizio di Emergenza Territoriale ”118” del Servizio Sanitario Nazionale e con il contributo delle realtà del territorio”.
A chiedere l’attuazione dei corsi, prima ancora che il testo approdi a Montecitorio, è Mario Balzanelli, segretario della Società Italiana Sistema 118, che ha annunciato di voler presentare al Miur una proposta attraverso gli operatori della società specializzata si dicono da subito pronti a tenere i corsi gratuitamente all’interno delle scuole italiane.
I corsi, spiega Balzanelli, che dirige il 118 di Taranto ed è stato il promotore di una legge di iniziativa popolare su questo tema che ha raccolto 93ila firme, si basano su quattro moduli.
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“Bisogna insegnare a riconoscere l’arresto cardiaco – spiega l’esperto di primo soccorso medico – e a mettere le due mani sul torace per il massaggio cardiaco, a usare il defibrillatore, a riconoscere una ostruzione delle vie aeree in un neonato, bambino o adulto e le manovre di disostruzione che in oltre il 40% dei casi le sbloccano entro 40 secondi e infine serve imparare le tecniche di compressione quando si è in presenza di una emorragia pericolosa”. In attesa di una iniziativa nazionale, sottolinea Balzanelli, le scuole che vogliono attivare i corsi possono già rivolgersi al 118. “La nostra società, che è totalmente pubblica e istituzionale, ha già dato la disponibilità per attivare da subito e gratuitamente questo percorso formativo”.
“Quella introdotta dalla legge è la principale innovazione della sanità degli ultimi 50 anni. Potenzialmente può salvare 20mila delle 60mila persone che ogni anno muoiono per arresto cardiaco, e il 40% di quelle che perdono la vita per una ostruzione delle vie respiratorie. Noi abbiamo messo a punto, sulla base della sperimentazione messa in atto negli ultimi 10 anni a Taranto, un programma che – conclude Balzanelli -. in otto ore potrebbe insegnare le nozioni fondamentali”.
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