Riflettendo sul significato della parabola del Vangelo in cui si spiega che “un giorno gli ultimi saranno i primi”, potremmo dire che, almeno per quanto riguarda il regno della scuola, forse quel giorno è arrivato.
Ironia della sorte e coincidenza simpatica, notiamo che la parabola evangelica suddetta, è scritta proprio nel Vangelo secondo Matteo. Forse è proprio da questa parabola del vangelo secondo Matteo, che il premier Renzi ha preso spunto per modificare il sistema di reclutamento degli insegnanti precari.
Modifica, quella proposta nell’art.8 del ddl scuola, a dir poco controversa e che non ha mancato di suscitare indignazione. Fino ad oggi il meccanismo dell’inserimento in ruolo degli insegnanti, è stato regolato dalle posizioni acquisite in graduatoria ad esaurimento.
Infatti da queste graduatorie, secondo l’ordine di posizione e di punteggio, il docente veniva individuato per l’immissione in ruolo con la possibilità di scegliersi la sede per l’anno di prova. Invece adesso, con le nuove regole di reclutamento proposte dal governo Renzi, la scelta della scuola non dipenderà più dal docente e dalla sua posizione in graduatoria, ma da altre variabili scritte nell’art. 8 del DdL 2994.
In questa norma è previsto che i docenti che saranno assunti a tempo indeterminato verranno inseriti in albi territoriali nei limiti dei posti disponibili per le stesse assunzioni. Inoltre i docenti che dovranno essere assunti, dovranno fare apposita domanda di assunzione e scegliere le preferenze, anche secondo un dato ordine, degli albi territoriali in cui essere inclusi.
Un vero e proprio bizantinismo che ha lo scopo di confondere gli aspiranti al ruolo e soprattutto di fare saltare il diritto acquisito della posizione di graduatoria. Ma chi avvantaggerà questo strano meccanismo di reclutamento? Avvantaggerà i docenti che si trovano più indietro in graduatoria, contro coloro che dopo decenni di supplenze ed incarichi annuali avevano scalato le graduatorie, ed erano arrivati tra i primi posti. In buona sostanza gli ultimi diventeranno i primi.
Tra gli insegnanti che potrebbe avvantaggiarsi di questo meccanismo diabolico, c’è anche, a quanto pare, una docente eccellente. Si tratta di una certa lady che si trova inserita nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Firenze, occupa la posizione numero 30 per l’insegnamento di italiano e latino alle scuole secondarie di secondo grado e la posizione 115 per l’insegnamento di italiano e storia. Si tratta di Lady Renzi, che, se le regole per l’assegnazione dei docenti ad una scuola, rimarranno quelle degli albi territoriali, ne potrà avere forse qualche vantaggio visto la sua tarda posizione in graduatoria.
Quindi sul reclutamento stiamo assistendo a una legge ad personam? Ma non scherziamo i tempi di Berlusconi sono passati, adesso a Palazzo Chigi, c’è il salvatore degli ultimi, che con lui diventeranno i primi, compresa sua moglie.
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