Il decreto Istruzione si finanzia con gli alcolici

“Ancora una volta si usa l’agricoltura come bancomat. La politica, da un lato, si riempie la bocca della necessità di rendere i prodotti italiani più competitivi sul mercato e, dall’altro, si ostina a osteggiarli scoraggiando il consumo attraverso l’aumento delle imposte. Così si è espresso il parlamentare Pdl, Paolo Russo.
Il Dl istruzione, per avere la copertura, prevede aumenti delle accise sugli alcolici, per un valore complessivo, a regime, del 33% al quale si aggiungerà anche quella sul vino, finora esente. Il timore per i produttori sta nel fatto che l’effetto possa essere ancora più depressivo, considerato che lo stato di salute dei grandi player della birra in Italia incomincia a dare numeri poco gratificanti.
In ogni caso l’arco politico che sostiene il Governo non pare si faccia influenzare da tali allarmi, tanto che il deputato di Scelta Civica, Bruno Molea, componente della commissione Cultura e Istruzione della Camera, ha detto: 
“Con il decreto Istruzione abbiamo finalmente la possibilità di lanciare segnali concreti di ripresa non solo in termini economici, ma anche sociali e culturali. Non dimentichiamoci che il provvedimento contiene misure per ridurre il costo dei libri, potenziare l’offerta formativa, arginare la dispersione scolastica e altre disposizioni sul welfare dello studente e la tutela della salute anche negli spazi aperti degli istituti scolastici. Torna, inoltre, il bonus maturità per chi ha partecipato alla tornata di test d’ingresso dello scorso settembre, dando così la possibilità di immatricolarsi in sovrannumero a coloro che sono rimasti fuori dalla graduatoria: parliamo di 2mila studenti. In questa fase di transizione ancora critica, tutto ciò non è cosa da poco. Mi auguro che non si sprechi un’occasione d’oro per colpa di chi preferisce anteporre ragioni ideologiche al buon senso e, soprattutto, all’interesse generale del Paese”..

Pasquale Almirante

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