I docenti che hanno maturato servizio nei percorsi IeFP di competenza pubblica, ovvero regionale, sono sconcertati di quanto uscito sulla stampa, poiché vi sarebbe violazione della Costituzione in una imminente esclusione dalla partecipazione al concorso riservato sia per quanto riguarda la possibilità di accesso all’abilitazione, che per quanto concerne la possibilità di accedere al ruolo, in particolare di chi ha in essere contratti con il Miur all’interno di una scuola statale perché la normativa è chiara, nella terza fascia delle graduatorie di istituto si matura uguale punteggio e si viene chiamati dalle scuole allo stesso modo.
L’esperienza va riconosciuta nei medesimi termini (IeFP, paritarie, scuola statale), qualsiasi differenziazione è discriminante secondo gli articoli 33 e 34 della Costituzione.
La Legge del 10 marzo 2000 n.62 recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione afferma che il sistema nazionale di istruzione è costituito da scuole statali, paritarie private e degli enti locali.
Perciò che fa lo Stato? Disconosce le Regioni, una propria costola? Ricordiamoci che l’istruzione di competenza regionale, ovvero i percorsi IeFP sono gratuiti per gli studenti rispondendo al caposaldo che regola la scuola: il diritto allo studio. Negare la parità, è come negare il diritto allo studio e ad avere insegnanti che abbiano difronte alla legge per le famiglie medesima autorità.
Ci si attende la possibilità per tutti i precari di ottenere la stabilizzazione, senza differenziazione alcuna, perché oltre alla pioggia di petizioni che perverranno sul tavolo del Ministro Fioramonti, arriveranno anche citazioni in giudizio. A questo proposito l’Anief ha già annunciato una pioggia di ricorsi che impantaneranno il sistema, ma saranno molteplici gli studi legali che si attiveranno per rendere giustizia.
I politici che sono ancora più precari dei docenti, potranno durante i lavori parlamentari, definitivamente giocare a carte scoperte, perché i conti con le urne saranno prima di tutto i conti con i precari che, come già si è visto, non dimenticano i torti subiti sulla propria pelle.
Ci si attende dai politici a livello trasversale emendamenti che porteranno a:
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