Della situazione delle scuole pubbliche in Italia si parla solo in occasione di eventi drammatici, quando si verifica un crollo, ad esempio, notizie che a volte richiamano l’attenzione dei media locali, altre volte non se ne parla nemmeno, del resto sono notizie così comuni che i lettori ci hanno fatto l’abitudine.
Le famiglie italiane si sono ormai abituate allo stato degli istituti scolastici in cui mandano i propri figli, sono quasi rassegante. Rassegnate di avere 24mila istituti, su un totale di 41mila, con impianti fuori uso, più della metà delle scuole presenta gravi carenze strutturali negli impianti elettrici, idraulici o termici. Ma non è solo questa la causa dello stato di degrado delle scuole italiane, una parte della colpa, per non dire la maggior parte, è da far ricadere sulle spalle di chi ha gestito la cosa pubblica negli ultimi anni. Infatti, a quanto è dato sapere, si ritiene che per ben 17 anni il Miur non abbia monitorato le scuole in Italia, se non si sa ufficialmente qual è lo stato delle cose, non si possono decidere gli interventi da fare né, tanto meno, stanziare le somme che servono per farli. Fino ad oggi si è andati avanti a colpi di emergenze, ovvero, dopo il crollo di una scuola o dopo che un terremoto aveva lasciato danni che non era possibile far finta di non vedere, ma, anche a colpi di rinvii. Nel frattempo, alunni, insegnati e operatori scolastici continueranno ad operare in ambienti pericolosi, solo nel 2014, sono stati almeno quaranta gli episodi a rischio nelle scuole italiane dovuti a scarsa manutenzione o simili.
Senza parlare del rischio amianto che pende su molte scuole come una spada di Damocle, sebbene, non se ne parli, nel Bel Paese sarebbero almeno 2mila e 400 le scuole dove sussiste il rischio amianto. Amianto che andrebbe rimosso, o, almeno, messo in sicurezza prima che possa lasciare un segno sulla salute degli alunni e di tutti quelli che passano molte ore al giorno in quei locali, quale Il famigerato, mesotelioma. Amianto che non si sa nemmeno da dove provenga pare, infatti, che l’Italia abbia ha importato solo nel 2012, ma, le importazioni sono proseguite a tutto il 2014 ingenti quantità di amianto dall’India, addirittura è stato il maggiore importatore con 1040 tonnellate come sarebbe stato confermato dall’Agenzia delle Dogane.
La cosa strana è che, in Italia, una legge la n.257 del 27 marzo 1992, vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione la commercializzazione di amianto di prodotti di o contenenti amianto.
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