E indovinate a chi toglie? All’istituzione cui, programmaticamente, dovrebbe dare di più, la destinataria, teoricamente, del più grande investimento degli ultimi vent’anni: la scuola.
C’è un’altra sorpresina, infatti, nella Legge di stabilità, che viene svelata da Italia Oggi: le somme che sono state versate alle scuole per i progetti nazionali e che non sono state utilizzate saranno incamerate dall’erario nell’ordine di 10 milioni di euro. In sostanza quelle somme che, incautamente non utilizzate, venivano rimesse in circolo, adesso le trattiene lo stato.
Tanti euro che finanziavano il fondo per le competenze dovute al personale delle scuole, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato e il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche oppure ancora gli interventi integrativi in favore dei disabili e il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof), bene, adesso questi soldi finiranno nell’erario: “Per l’anno 2015 quota parte pari ad euro dieci milioni delle somme versate all’entrata dello Stato rimane acquisita all’erario. Il Ministro dell’economia e delle finanze», si legge nel provvedimento, “è autorizzato ad accantonare e rendere indisponibili per l’anno 2015, nello stato di previsione del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e a valere sulle disponibilità di cui all’articolo 1 comma 601 della legge 29 dicembre 2006, n. 296, la somma di euro 10 milioni al netto di quanto effettivamente versato”.
Il comma 601 così recita: “A decorrere dall’anno 2007, al fine di aumentare l’efficienza e la celerita’ dei processi di finanziamento a favore delle scuole statali, sono istituiti nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, in apposita unita’ previsionale di base, i seguenti fondi: “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato” e “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”. Ai predetti fondi affluiscono gli stanziamenti dei capitoli iscritti nelle unita’ previsionali di base dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione “Strutture scolastiche” e “Interventi integrativi disabili”, nonche’ gli stanziamenti iscritti nel centro di responsabilita’ “Programmazione ministeriale e gestione ministeriale del bilancio” destinati ad integrare i fondi stessi.”
Addio fondi per disabili, edilizia e istituzioni scolastiche. Dieci milioni di euro se li pappa lo Stato. Così poi via via assume i precari.
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