Home Politica scolastica Il dietro-front della Flc-Cgil sui licei brevi: ecco la spiegazione

Il dietro-front della Flc-Cgil sui licei brevi: ecco la spiegazione

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Un post su Facebook di Maurizio Lembo, dirigente sindacale di spicco della Flc-Cgil (quando se ne andò Pantaleo se ne parlò come di un suo possibile successore), chiarisce il piccolo giallo del cambio di rotta sulla questione dei percorsi quadriennali.
Maurizio Lembo apre il suo post riportando il comunicato a firma di Francesco Sinopoli con cui si chiede il ritiro del decreto e aggiunge: “Qualcuno aveva frainteso la posizione della FLC. Noi eravamo e siamo semplicemente contrari a questa sperimentazione. Cambia il ministro ma non la linea della FLC”.
Ma c’è subito chi osserva che le dichiarazioni precedenti un po’ attendiste non erano molto chiare.
E qui Lembo chiarisce: La linea della FLC è quella espressa dal segretario generale nel suo comunicato e mi pare che più chiara non poteva essere: ritiro del decreto” e poi aggiunge “Ci dovrebbe essere maggiore sintonia, ma l’importante è che Sinopoli abbia chiarito”.

 

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Si tratta di una spiegazione interessante che sembra in qualche modo avvalorare una ipotesi che avevamo azzardato in un precedente articolo: il “cambio di rotta” potrebbe essere legato ad un chiarimento interno fra le diverse anime che da sempre convivono nella Flc (così come peraltro anche in altri sindacati); chiarimento conseguente magari anche alle proteste che si sono diffuse in rete subito dopo la pubblicazione del decreto.
Il primo comunicato, evidentemente era stato scritto avendo come riferimento più la posizione mantenuta dalla FLC all’interno del CSPI (il parere di cui abbiamo già dato conto era stato approvato all’unanimità e quindi anche dai rappresentanti della FLC) che il dibattito interno al sindacato.
Si tratta comunque di un piccolo giallo ferragostano che sta appassionando gli addetti ai lavori ma che fra pochi giorni nessuno ricorderà.
Per capire cosa davvero che fine farà la proposta della Ministra bisognerà attendere l’apertura dell’anno scolastico e sapere se e quante scuole vorranno cimentarsi nella sperimentazione.