Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova, nel corso degli Stati generali della scuola digitale, promossi dal Centro studi ImparaDigitale, che si è svolta a Bergamo, è stato chiaro: «Per fare una scuola che sia speranza e che si trasformi in desiderio di conoscenza basta un maestro».
La tecnologia spesso ha provocato una flessione della motivazione e dell’atteggiamento degli studenti, come conferma la ricerca: «L’umano scompare: è molto più comodo delegare al digitale la motivazione allo studio».
Inoltre, se i ragazzi dichiarano quasi per il 70% di non utilizzare i device digitali per lo studio, i genitori sono convinti in grandissima maggioranza che lo usino molto.
Inutile quindi adottare divieti e bandi per il digitale che per i ragazzi è diventata una realtà integrata e inscindibile rispetto a quella reale, tanto da arrivare in molti casi a non comprendere i confini tra l’una e l’altra.
Dunque, si legge sul Sole 24 Ore che ha riportato la sintesi del convegno di Bergamo, i docenti “devono riprendere in mano la didattica, basandola sul recupero delle relazioni umane e staccandosi dall’uso del digitale a tutti i costi: per i ragazzi la tecnologia è completamente trasparente, deve tornare a essere uno strumento, non un fine. Non c’è altra strada se non recuperare l’umano”.
Nel dibattito sul reclutamento dei docenti, sta emergendo sempre di più il tema dell'utilizzo dei…
Anch'io, come tanti, sono deluso ed arrabbiato che "Temptation Island" riscuota più interesse che "Noos"…
Da tempo ci si chiedeva quando sarebbe stato possibile esprimere le 150 preferenze per gli incarichi…
Membro ricercatore della Royal Society University e docente di Neuroscienze cognitive presso lo University College…
Le segreterie scolastiche stanno vivendo un periodo bollente, con le tante incombenze presenti. Per questo…
Una raccomandazione del Mim, suggerisce che i ragazzi di elementari e medie, a partire del…