Il dimensionamento scolastico potrebbe presto avere un nuovo volto. Il 10 luglio la Commissione Istruzione del Senato ha infatti approvato una risoluzione che sembrerebbe voler dare corso, anche in sede parlamentare, alla sentenza della Corte Costituzionale che un mese fa aveva bocciato la parte del provvedimento che interveniva direttamente nello stabilire i criteri di accorpamento o fusione delle singole scuole.
Ma cosa dice, in sostanza, il documento approvato dai senatori che si occupano di Scuola? In attesa di prendere visione del testo, quello che è trapelato – anche attraverso le anticipazioni del sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria in Commissione Cultura alla Camera – è che se il provvedimento dovesse essere approvato, tra uno anno lo Stato stabilirà un numero di dirigenti scolastici (e di conseguenza della rete scolastica) sulla base del numero degli alunni per ogni regione. E che sarà successiva competenza delle regioni stabilire, in modo del tutto autonomo, i criteri per i diversi territori, a seconda delle caratteristiche e delle problematiche esistenti a livello locale. Nella risoluzione è comunque stabilito che il parametro medio regionale sarà comunque di un dirigente ogni 900 alunni.
Da non sottovalutare è anche il dato che la risoluzione sul dimensionamento è stata approvata quasi all’unanimità. Secondo il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi, relatore della risoluzione, “abbiamo ottenuto un buon risultato rispettando le specificità regionali“. Anche il senatore del Pd ha confermato che l’intendimento di tutti i parlamentari è lasciare comunque “inalterata la situazione già decisa per il prossimo anno scolastico. Ci sembra un gesto di buon senso, in accordo con le autonomie regionali”. Quindi tutti i nuovi parametri, sempre se confermati, avranno decorrenza solo a partire dell’anno scolastico 2013/14.