Categorie: Riforme

Il diploma anticipato a 18 anni? Gilda e Anief temono che serva per tagliare 50mila prof e Ata

Ma quale allineamento didattico della la scuola italiana al resto d’Europa? La volontà manifestata dal Governo Monti di ridurre di un anno il ciclo di studi scolastici – anticipando a 18 anni, anziché a 19, il conseguimento del diploma di maturità – deriverebbe prima di tutto dall’esigenza di dare un’ulteriore bella sforbiciata al numero di cattedre e di posti afferenti al personale Ata. Tanto è vero che se dovesse realizzarsi, l’intenzione dell’esecutivo, peraltro già manifestato dopo poche settimane dall’approdo a viale Trastevere, in particolare attraverso l’apertura espressa dal sottosegretario Marco Rossi Doria (con inevitabile strascico di polemiche) si verrebbe a creare un esubero di personale stimabile tra le 40mila e le 60mila unità.
Nelle ultime ore a farsi portatori di questa tesi sono stati alcuni sindacati autonomi. I quali, dopo i confederali, in particolare Flc-Cgil e Cisl Scuola, hanno espresso forti critiche, verso l’idea allo studio del Miur. Secondo Rino Di Meglio,coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, “non si comprende la finalità di una simile ipotesi. Non vorremmo che l’obiettivo fosse l’ennesimo taglio di posti nella scuola pubblica statale”. Secondo il sindacalista a capo della Gilda “sarebbe bene che il ministro Profumo, nei pochi mesi ancora a sua disposizione, si concentrasse sulle tante questioni aperte nel mondo della scuola e puntasse a far funzionare tutto ciò che ancora non va”.
Altrettanto piccata è la risposta dell’Anief, secondo cui il ministro Profumo dovrebbe concentrare i propri sforzi su aspetti decisamente più importanti. Come quello di portare fino alla maggiore età l’obbligo scolastico e contemporaneamente di coinvolgere gli studenti più “difficili” potenziando l’alternanza scuola-lavoro. “Il progetto del Miur di cancellare un anno di studi – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – rappresenta un altro tentativo che va contro la logica del merito e della cultura all’investimento delle risorse umane. Come se il tasso di abbandono scolastico in Italia non fosse tra i più alti dell’area Ocse. Il forte sospetto è che la spinta a realizzare certe iniziative nazionali sarebbe allora legata a mere esigenze di cassa”.
L’Anief ritiene significativo che tutte le indagini sull’istruzione prodotte negli ultimi anni, confermate da agenzie internazionali e persino dallo stesso Miur, abbiano invece indicato la necessità di far frequentare la scuola a tutti i lavoratori: ciò favorirebbe una migliore riconversione professionale, oltre che i processi di razionalizzazione e ricapitalizzazione dell’impiego delle risorse umane. Il presidente del sindacato degli educatori in formazione, Marcello Pacifico, è convinto che non bisogna andare troppo lontano per capire cosa fare: basta recarsi “in Germania”, dove “gli studenti possono contare su un sapiente utilizzo dell’apprendistato, che essendo strettamente collegato al tessuto industriale permette ai giovani di specializzarsi in campi produttivi reali, ma contemporaneamente di accrescere il proprio sapere continuando a frequentare la scuola”. Davvero amara la conclusione del leader dell’Anief: “non bisogna essere dei guru – conclude Pacifico – per prevedere che l’anticipo di un anno del corso di studi, assieme alla volontà espressa da tempo di abolire del valore legale del titolo di studio, metterebbe una pietra tombale sulla validità del nostro sistema scolastico”.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Assunzioni in ruolo, supplenze e vincoli nella mobilità annuale per i neoassunti: facciamo il punto – DIRETTA ore 16,00

Il nuovo anno scolastico è alle porte e alcune operazioni, come ad esempio le domande…

18/07/2024

Come educare i nostri figli ad essere autosufficienti e indipendenti

In Italia la situazione sotto questo punto di vista evidenzia come si è ancora indietro…

18/07/2024

Dirigente scolastico prima promosso in liceo top, poi la marcia indietro: i chiarimenti dell’USR Sicilia

Avevamo raccontato la storia di Giusto Catania, preside da oltre un decennio del Cep, l’Istituto…

18/07/2024

A Carolina Picchio, vittima di cyberbullismo, la prima scuola intitolata d’Italia

L'istituto comprensivo di via Sidoli a Torino sarà intitolato a Carolina Picchio, la studentessa di…

18/07/2024

Codice disciplinare scuola: ancora nulla di fatto per la chiusura della sequenza; Flc-Cgil e Uil non firmeranno

Ancora un nulla di fatto per la sequenza contrattuale sul sistema delle sanzioni disciplinari per…

18/07/2024

Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni, ultimi giorni per compilare la domanda: affrettati e prenota la tua consulenza

Ultimi giorni per le assegnazioni provvisorie e utilizzazioni 2024! Non perdere tempo, prenota subito la…

18/07/2024