Gli anni settanta rappresentano, per la scuola italiana, l’avvio di una serie d’innovazioni volti a riconoscere in modo indelebile i diritti dei disabili in riscontro al principio Costituzionale che assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono “il pieno sviluppo della persona umana”.
Nella logica della rimozione degli ostacoli e al fine di garantire lo sviluppo della personalità anche dei soggetti disabili, con il DPR n° 970 è istituita la figura del docente fornito di apposito titolo di specializzazione.
Il docente di sostegno in quanto specializzato nell’accompagnare la crescita e lo sviluppo della personalità dei soggetti disabili, deve possedere delle competenze didattiche – pedagogico in relazione alle diverse disabilità e delle capacità organizzative dell’ambiente di apprendimento al fine di favorire il processo d’inclusività.
Il docente di sostegno rappresenta una figura specializzata assegnata alla classe dove si trova iscritto un soggetto con handicap, egli assume la contitolarità della sezione/classe e si adopera affinché l’azione didattica sia indirizzata verso quel processo inclusivo che va oltre il semplice inserimento o la semplice integrazione per diventare accettazione senza riserve della persona diversamente abile.
Fra i compiti del docente di sostegno assume rilevanza la conoscenza dell’alunno/a disabile attraverso il dialogo con i genitori e con lo studio del documento elaborato dagli esperti in merito al profilo di funzionamento.
Dalla conoscenza dell’alunno/a, delle sue abilità, e dei suoi punti deboli, il docente di sostegno assieme ai docenti della classe, dei genitori e degli esperti procede all’elaborazione del (PEI) Piano Educativo Individualizzato al fine di organizzare le attività più rispondenti alle esigenze dell’alunno/a.
Nel caso in cui il soggetto disabile, non fosse in grado di raggiungere gli obiettivi previsti dalle indicazioni nazionali, il docente di sostegno può, in collaborazione con i docenti, predisporre una programmazione differenziata al fine di promuovere il raggiungimento di obiettivi adeguati al disabile.
Nell’affrontare il processo d’insegnamento/apprendimento, l’insegnante di sostegno deve valutare sia gli aspetti positivi sia negativi del soggetto a lui affidato al fine di predisporre una programmazione individualizzata o personalizzata, in relazione alla gravità del disabile, individuando obiettivi adeguati alla capacità del soggetto e volti a far superare, ove possibile, le difficoltà del soggetto attraverso l’utilizzo di metodologie e strategie educative adeguate ai bisogni specifici dell’alunno/a.
In stretta collaborazione con tutto il personale scolastico, con la famiglia e con eventuali specialisti individuati dai genitori, promuovere il processo di socializzazione e d’inclusività con i compagni di classe.
Fra i compiti del docente di sostegno va attenzionata la capacità di osservazione e verifica come costante accompagnamento del soggetto disabile nel suo processo di crescita personale.
Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in…
I docenti, soprattutto coloro che insegnano nella scuola secondaria di secondo grado, sono frustrati perché…
Si è svolto lo scorso 20 novembre al Ministero dell'Istruzione e del Merito l’incontro di…
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministro dell’Istruzione…
Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…