Un docente non ha alcun motivo di porre ai propri studenti “domande intime e di carattere sessuale“: è una delle motivazioni che hanno portato il tribunale di Firenze a respingere la richiesta di revoca della sospensione dal servizio per quattro mesi prodotta da un docente accusato di molestie da alcuni studenti dell’Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci, situato sempre nel capoluogo toscano.
Secondo quanto riportato dai quotidiani locali La Nazione e Il Tirreno, i fatti risalirebbero all’anno scolastico passato, il 2023/24, quando il docente prestava servizio in un altro istituto tecnico fiorentino.
L’insegnante, riassume l’Ansa, “sarebbe stato accusato di contatti fisici da tre studenti del liceo ma anche di conversazioni improprie con altri ragazzi e ragazze della scuola. Sempre secondo i giornali, uno studente avrebbe riferito delle molestie fisiche ai genitori e al preside. Da questa prima vicenda emersa, sarebbero emersi altri due casi simili. A questo si aggiungono le frasi considerate improprie”.
Nell’ordinanza di conferma della sospensione e in quella di rigetto di un ricorso cautelare, “risulta confermato il comportamento reiterato” che consiste nel porre “domande personali, intime e di carattere sessuale” a otto studenti e studentesse. Il giudice del lavoro ha rinviato all’udienza di maggio la decisione nel merito.
Cosa rischia il docente accusato di avere molestato alcuni suoi studenti? Oltre all’avvio del processo penale, che sembrerebbe scontato, il professore dovrà difendersi anche in sede di procedimento disciplinare avviato dall’amministrazione: qualora le accuse venissero confermate, l’Ufficio scolastico potrebbe anche arrivare a destituire il docente dall’insegnamento per evidente incompatibilità rispetto alla delicata professione da svolgere a stretto contatto con dei giovani.