“Ricordo che i docenti sono soggetti ad un codice di comportamento, che stabilisce dei paletti precisi nella condotta e nel comportamento, non compatibili soprattutto con linguaggi violenti e diseducativi”: sostenerlo è il leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione, che fa riferimento, pur non citandolo, al rinnovato “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”, approvato con il D.P.R. n. 81 del 13 giugno scorso.
L’ex sottosegretario all’Istruzione ha speso parole critiche per i “i vari gruppi che hanno aderito alla sigla ‘Non una di meno’”: dice di essersi “incuriosito” per “quello denominato ‘Cattive maestre’. Si dichiarano docenti della scuola pubblica e, oltre a voler ‘bruciare le linee guida di Valditara’, vorrebbero propinare l’educazione sessuale a bambini di 5 anni, aiutandoli a ‘decostruire gli stereotipi sessuali’ e guidandoli nell’ordinamento sessuale”, dice ancora l’on. Sasso.
Quindi, il leghista arriva alla conclusione: “Ora, al netto dell’autonomia dell’insegnamento che è sacrosanta, può una maestra sostituirsi ai programmi ministeriali, alla volontà dei genitori e al … buonsenso?”.
Un insegnante, sostiene l’esponente del Carroccio, mette quindi in dubbio i margini di iniziativa che un insegnante può prendersi.
“Nelle prossime ore – annuncia Sasso – presenterò un’interrogazione parlamentare urgente al ministro Valditara, per capire se tale fanatismo riguarda solo le libere opinioni di questi docenti o se è stato trasferito nell’insegnamento”.
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