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Il docente più bravo? Giuliani: spesso insegna a giovani svantaggiati e in contesti difficili

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“È giusto premiare i docenti che si spendono e si mettono a disposizione dei ragazzi più svantaggiati, come accade negli ospedali e nelle carceri”.

Il parere è stato espresso da Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, nel corso della trasmissione “L’angolo del direttore”, andata in onda il 20 marzo su Radio Cusano Campus, parlando del Global Teacher Prize quest’anno assegnato, a Dubai, ad un’insegnante canadese che svolge la sua professione in un ambiente esterno polare (-25 gradi sotto lo zero), dove è altissimo il livello di suicidi subito la maggiore età.

“Insegnare in contesti dove i giovani sono seguiti dalle famiglie e il territorio li sostiene, può essere più gratificante perché gli obiettivi formativi hanno maggiori possibilità di riuscita. Ma è anche più semplice”, ha detto Giuliani.

“Per questo apprezziamo la scelta fatta dalla giuria a Dubai, che poi è la stessa sposata a livello nazionale, di dare più considerazione a quei docenti che in ambienti difficili, spesso deprivati a culturalmente a livello territoriale, riescono a trarre il massimo dagli alunni, raggiungendo a volte risultati impensabili”.

 

 

“Per fare ciò – ha aggiunto il nostro direttore – ben venga l’utilizzo delle nuove tecnologie e della didattica alternativa. Perché serve il coinvolgimento emotivo con gli allievi”: è giusto, quindi, ‘parlare’ la lingua più vicina ai giovani.

“È dimostrato che un formatore con un alto livello empatico, ha maggiore carisma ed ottiene risultati più brillanti dai suoi alunni. Per questo – ha concluso Giuliani – siamo stati piacevolmente sorpresi nell’aver visto premiare determinati insegnanti”: docenti meno scontati, ma quasi sempre efficaci.

 

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