Didattica

Il docente privo di capacità didattiche non deve insegnare: Valditara spiega perché nei concorsi c’è ora la lezione simulata

D’ora in poi gli insegnanti per essere immessi nei ruoli dello Stato dovranno dimostrare di sapere trasmettere al meglio agli alunni le loro conoscenze e competenze: lo ha ricordato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ricordando l’impianto del nuovo reclutamento previsto dal Dpcm in via di pubblicazione e da adottare tra 15 mesi, dal 1° gennaio 2025, ma anche che l’abilità di insegnare verrà verificata pure nei concorsi dell’attuale fase transitoria.

La valutazione della capacità didattica con la lezione simulata, ha detto Valditara all’agenzia Ansa, “è stata una delle modifiche più significative contenute nel decreto Pa bis per quanto riguarda la formazione degli insegnanti: prevede proprio una lezione simulata”.

“I concorsi per la assunzione dei nuovi 40 mila docenti con i fondi Pnrr prevederanno la valutazione della capacità didattica“, ha sottolineato il titolare del dicastero bianco.

Il concorso in arrivo

Il riferimento del ministro dell’Istruzione e del Merito è alla verifica orale, dopo lo scritto composto da test a risposta multipla, riguardante il prossimo concorso Straordinario, al quale si sottoporranno tutti i candidati che, grazie alla conversione in legge del decreto 75 del 22 giugno 2023, art. 20, a decorrere dalla data di entrata in vigore dalla legge di conversione e per tutto il periodo di attuazione del PNRR, potranno presentare domanda per accedere alla procedura concorsuale Straordinaria 2023,  poi anche nel 2024, per coprire i posti che si renderanno vacanti e disponibili annualmente in ogni singola regione: il bando di concorso sarà bandito su posto comune per la scuola secondaria di primo e secondo grado, oltre che per i docenti specializzati sul sostegno.

La prova scritta consister in serie di quiz a risposta multipla volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, sull’informatica e sulla lingua inglese.

La prova orale servirà invece ad accertare, in particolare, le conoscenze e le competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa e le competenze didattiche sull’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico.

Potranno partecipare al concorso per i posti comuni di scuola secondaria di primo e secondo grado gli aspiranti docenti in possesso di:
• Laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, oppure del diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di secondo livello, e abilitazione nelle specifiche classi di concorso;
• titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso e aver svolto, entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione al concorso stesso, un servizio di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre, nei cinque anni precedenti. Il servizio deve essere stato svolto secondo le disposizioni della legge 124 che prevede 180 giorni per anno scolastico o dal primo febbraio alla fine delle lezioni con la partecipazione agli scrutini finali;
• titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso e 24 CFU/CFA, conseguiti entro il 31/10/2022.

Requisiti per gli ITP

Potranno partecipare al concorso per i posti comuni di scuola secondaria di primo e secondo grado gli aspiranti insegnanti tecnico-pratici in possesso di:
• Laurea, oppure del diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di I livello, oppure di titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data d’indizione del concorso e con il Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente tecnico-pratico abilitato nelle specifiche classi di concorso, e dell’abilitazione all’insegnamento specifica per la classe di concorso;
• Titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione al concorso stesso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre, nei cinque anni precedenti. Il servizio deve essere stato svolto secondo le disposizioni della legge 124 che prevede 180 giorni per anno scolastico o dal primo febbraio alla fine delle lezioni con la partecipazione agli scrutini finali;

• Titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione al concorso stesso.

Requisiti per la seconda procedura

Oltre alla procedura suddetta è prevista una seconda procedura con bando, così come la procedura esposta in precedenza, entro il 2024 alla quale possono partecipare oltre ai docenti in possesso dei requisiti della prima procedura i candidati che hanno acquisito 30 CFU o li stanno per conseguire.

Le due procedure concorsuali saranno interrotte dal primo gennaio del 2025 quando prende il via la procedura prevista dal DPCM che prevede l’acquisizione di 60 CFU.

Requisiti per i docenti di sostegno

I docenti potranno partecipare al concorso riguardo ai posti di sostegno, oltre al titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, dovranno avere superato il percorso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.

Il titolo di studio dovrà essere conseguito entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione al concorso stesso.

Alessandro Giuliani

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