Aumentano le incertezze dei neo-diplomati: quasi la metà, 4 su 10, dicono apertamente che non hanno le idee chiare sul loro futuro. A rivelarlo è un ampio sondaggio di Skuola.net, che ha chiesto a 5.100 giovani che si stanno diplomando in questo giorni quali sono le prospettive dopo aver conseguito la maturità.
Ebbene, il 43% ha ancora le idee confuse. E per l’80% l’orientamento, che dovrebbe servire proprio a capire come proseguire, non è servito a nulla. Su un punto non si discute: per i neodiplomati è mancata l’impronta dell’orientamento fatto a scuola o nelle singole università. Il 35% degli intervistati non ha mai seguito corsi di orientamento a scuola e, tra coloro che invece hanno avuto la fortuna di poter usufruire di attività di questo tipo, ben 8 su 10 non hanno risolto niente. Tra questi c’è un 26% che le reputa assolutamente inutili. E gli open day nelle università? Sono stati seguiti da uno studente su 2, tra i restanti oltre la metà assicura di non volerne seguire nessuno, neppure a settembre.
Detto della mancata efficacia dell’orientamento post-diploma, un punto fermo comunque c’è: per oltre il 60% dei “maturandi” ci sarebbe la più o meno ferma volontà di iscriversi ad un corso di laurea. Tra questi si confermano tra le prime scelte medicina e professioni sanitarie per un ragazzo su 5, ingegneria informatica per il 17%, lingue e materie umanistiche per il 15%. Sul tipo di università i ragazzi non sembrano avere dubbi: 6 su 10 preferiscono quella pubblica.
Ma non c’è solo l’opzione università nel futuro dei giovani: a conti fatti almeno un ragazzo su tre pensa di entrare nel mondo del lavoro, a vari livelli. Nei progetti degli studenti ancora ampiamente indecisi c’è infatti anche la chiara ricerca di un lavoro ed è quanto dichiara a Skuola.net circa il 15% degli intervistati. A questi segue il 7% che vorrebbe andare a fare un’esperienza all’estero per imparare una lingua mentre un 6% preferirebbe prendersi un anno sabbatico, in cui riflettere con calma sul proprio futuro. Un 4% vorrebbe entrare a far parte delle forze armate, mentre un altro 4% pensa di iscriversi ai corsi di formazione non universitaria, come quelli organizzati dalle Regioni.
I ragazzi, stando a quanto dichiara il 65% nel sondaggio di Skuola.net, cercheranno di scegliere la strada migliore seguendo le loro inclinazioni personali. Non manca però una forte dose di praticità che porterà il 30% a muoversi in base alle prospettive occupazionali offerte dalla propria scelta, mettendo da parte passioni e attitudini in cambio di un lavoro sicuro.