Il fallimento del Piano assunzioni e del Piano di mobilità

Il fallimento del Piano assunzioni e del Piano di mobilità: pioggia di ricorsi e prime ordinanze dei Tribunali contro l’operato del MIUR.

Quello che sta succedendo da quando è stata approvata la riforma paradossalmente definita “Buona Scuola” ha davvero dell’incredibile se non fosse che ci troviamo in Italia, la patria dell’incompetenza e della superficialità.

Qualcuno al MIUR e alle OO.SS. deve aver avuto la geniale folgorazione di strutturare tutte le procedure scaglionando i docenti in “Fasi” per le assunzioni prima e per i trasferimenti poi in base a criteri del tutto arbitrari e illogici, generando una serie di iniquità e disparità perfettamente prevedibili anche da un cervello di capacità ridotta.

Questa l’estrema sintesi di ciò che sono riusciti a combinare nell’ultimo anno:

1) Il Piano straordinario di assunzioni

a) stabilisce di scaglionare le assunzioni dei docenti in FASI 0, A, B, C, con procedure e destinazioni diverse.
b) assume alcuni docenti secondo i sistemi abituali assegnandoli alle proprie regioni di appartenenza (Assunzioni FASI 0 e A)
c) spedisce nelle regioni del nord migliaia di docenti del sud che essendo ben piazzati nelle proprie graduatorie attendevano da un momento all’altro la chiamata nella propria regione. (Assunzioni FASE B)
d) assegna nuovi posti, questa volta nelle proprie regioni, agli ultimi e peggio piazzati nelle graduatorie di merito e ad esaurimento (in sostanza i meno meritevoli e qualificati hanno avuto un vantaggio dal loro minor punteggio). (Assunzioni FASE C)

2) Il Piano straordinario di mobilità
a) impedisce di presentare domanda di trasferimento interprovinciale a tutti i docenti contemporaneamente scaglionaldoli ancora una volta in altre nuove FASI A, B, C, D (creando anche confusione con le fasi del precedente piano di assunzioni).
b) stabilisce di destinare prioritariamente tutti i posti disponibili ai docenti assunti prima della riforma, pur avendo questi avuto già l’enorme fortuna di “scampare” alla riforma stessa e consentendo solo a questi di trasferirsi su scuole con titolarità definitiva, evitandogli i c.d. ambiti territoriali con assunzione di 3 anni decisa dal Dirigente. (Mobilità FASE A)
c) obbliga i docenti che nelle assunzioni di cui sopra erano stati spediti dal sud al nord a permanere nella provincia attuale per altri 3 anni perpetuando così l’ingiusta assegnazione originaria (Mobilità FASE B)
d) consente ai soli docenti provenienti da graduatorie ad esaurimento di presentare domanda interprovinciale per i pochissimi posti residuati dalle precedenti assegnazioni. (Mobilità FASE C)
e) raggira tutti i docenti assunti da concorso consentendogli ipocritamente un inutile domanda di trasferimento interprovinciale su ipotetici eventuali posti residui al termine di tutte le precedenti assegnazioni.(Mobilità FASE D)

Al di là delle ovvie considerazioni sull’illogicità e demenzialità dei sistemi e dei criteri adottati, non era forse ampiamente prevedibile il caos che si sarebbe generato con le assunzioni prima e con i trasferimenti dopo?
Non era prevedibile che ci sarebbe stata una pioggia di ricorsi al TAR e ai vari Tribunali del Lavoro?
Fino a che punto arriva l’incompetenza, la superficialità e l’incapacità di chi prende queste decisioni? Quali menti hanno partorito questa dannata Legge 107?
Davvero Renzi credeva di essere in grado di cambiare la Scuola (o addirittura l’Italia)? Affidando le riforme a gente così priva di cervello?

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