I fatti risalgono a dicembre dello scorso anno. Una docente di una scuola primaria di Prato ha pensato di far vedere ai propri alunni di quinta elementare uno dei film romantici più conosciuti degli ultimi vent’anni, Love Actually (L’amore davvero) con, tra gli altri, Hugh Grant, Colin Firth e Keira Knightley. Ma le mamme non hanno gradito l’iniziativa e hanno inviato una lettera a dirigente scolastica e docente per chiedere l’allontanamento di quest’ultima.
La docente, con un’esperienza ultraventennale nell’insegnamento, ha programmato la visione del film in due giorni, il 7 e il 12 dicembre. Il giorno dopo sulla chat Whatsapp dei genitori degli alunni è montata la polemica. Una mamma scrive: “Ci sono ragazze che sono tornate a casa simulando gesti erotici e altre sconcerie. Quel film ha traumatizzato i bambini”.
A intervenire è stata anche la psicologa della scuola che avrebbe fatto domande a risposta scritta ai bambini. Dalle analisi delle risposte non sarebbe uscito un quadro traumatico, secondo la professionista, ma qualche momento di turbamento.
La docente è stata intervista dal Tirreno e ha voluto dare la sua versione dei fatti: “Ho risposto subito a quella parte dei genitori che protestavano. Ho detto che avevo sbagliato e mi scusavo, ma che era stato fatto tutto in buonafede secondo un programma di educazione sessuale che avevo annunciato agli stessi genitori all’inizio dell’anno. Ho preso un dvd che avevo in casa, e non sapevo niente del bollino giallo”.
Il film, infatti, è stato più volte mandato in onda sulle emittenti televisive in prima serata con il bollino giallo, cioè la raccomandazione, secondo i sistemi di classificazione dei programmi televisivi che consentono di indicare il pubblico adatto alla visione di un programma, della visione consigliata ai maggiori di anni 13 accompagnati da un adulto. I bambini in questione di anni ne hanno 10-11.
La maestra continua: “Nei giorni scorsi in un incontro con i genitori mi sono scusata anche in quella occasione. Ho capito di aver fatto un errore, involontario. Seguo i bambini dalla prima elementare, faccio il mio lavoro con impegno e passione che mi è riconosciuto anche da altri genitori di questi bambini”.
“Ho ricevuto mail e messaggi di vicinanza da altri genitori – conclude l’insegnante. Per conto mio posso continuare a scusarmi, se avessi saputo del bollino non lo avrei fatto. Ma chiedere il mio allontanamento dal lavoro è di un’ingiustizia assoluta. Faccio il lavoro con passione”.
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